L'Italia da Biden per le armi o per l'energia?
Paniccia (Asce): 'per l'Italia è un ruolo di ponte energetico ma anche di invio di armi pesanti in Ucraina'
Dalla visita del premier Mario Draghi negli Stati Uniti e dall'incontro con il presidente americano Joe Biden, emergerà "il ruolo dell'Italia come ponte energetico" e come "fornitore di armamenti più pesanti". Lo ha affermato Arduino Paniccia, presidente della Scuola di Competizione Economica Internazionale (Asce).
"Io credo che vi siano due temi strategici nei colloqui tra Biden e Draghi, uno relativo alla funzione di 'ponte' energetico dell'Italia nei confronti dell'Europa per il passaggio di energia in sostituzione del gas russo", sottolinea Paniccia facendo riferimento al gas "proveniente dai paesi della sponda nordafricana, della sponda africana ed, eventualmente, ad altri accordi relativi al Mediterraneo". Una "nuova funzione", spiega Paniccia, che "il nostro Paese si appresterebbe a svolgere in stretto contatto con gli Usa non solo per favorire contratti futuri con quelle aree, ma anche per l'approvvigionamento di gas liquefatto, di cui gli Usa avrebbero già individuato la prima tranche di fornitura".
Secondo Paniccia, inoltre, si va verso un nuovo invio di armi all'Ucraina: "Una fornitura di armamenti di dimensione diversa da quelli leggeri finora forniti. Si tratterebbe - sottolinea - di sistemi d'arma più complessi e pesanti dei quali l'Ucraina ha estrema necessità".
Per il presidente della Scuola di Competizione Economica Internazionale si tratterebbe "non solo di munizionamento, di cui le Forze armate ucraine scarseggiano, ma anche di sistemi d'arma veri e propri, semoventi, mezzi lince e centauri, mortai pesanti, le batterie di artiglieria pesanti e i sistemi controcarro".
"Una fornitura sulla quale gli americani e la Nato insistono perché è ciò di cui scarseggia l'esercito ucraino - precisa Paniccia - E personalmente io ho sempre sostenuto che l'equilibrio delle forze in campo sia la premessa perché non ci sia un ulteriore escalation. Il riequilibrio delle forze in campo è l'unico elemento che può condurre alla reale decisione russa di un cessate il fuoco e di una tregua".
"Vedo con preoccupazione la nuova tendenza della Russia ad andare all'attacco di Odessa: ciò - conclude - non fa presagire nulla rispetto a una volontà di un cessate il fuoco".
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