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I droni ucraini penetrano nel cuore della Russia

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Una guerra che si fa anche a distanza. Intanto il ministro degli esteri Tajani applaude all'iniziativa di pace di Gedda

La Difesa aerea russa ha abbattuto la notte scorsa 13 droni russi che volavano in direzione di Mosca e Sebastopoli.?Lo rende noto il il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. Secondo l'agenzia, i due droni in direzione di Mosca hanno distrutto le forze di difesa aerea nel cielo sopra il distretto di Maloyaroslavsky della regione di Kaluga e sul territorio del distretto di Odintsovo della regione di Mosca.

Altri due droni sono stati abbattuti mentre si avvicinavano a Sebastopoli, ed altri nove sono stati abbattuti prima di raggiungere l'obiettivo e sono caduti nel Mar Nero. Il ministero russo riferisce che non vi sarebbero state vittime o danni.

Prima dell'invasione l'esercito russo era "temuto istericamente", ma dopo la guerra "La Russia cesserà di esistere come minaccia militare". Lo scrive su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, rispondendo a quanti esprimono dubbi sull'andamento della controffensiva ucraina.

"Quando qualcuno parla della controffensiva ucraina, la sua velocità, direzione ed efficienza, dispensa consigli o dichiara in confidenza che che 'qualcosa non va secondo i piani', la principale cosa da ricordare è che ieri (prima dell'invasione dell'Ucraina su larga scala), l'esercito russo era seriamente chiamato 'il secondo esercito del mondo', era istericamente temuto e non si immaginava neppure di poterlo combattere efficacemente", scrive Podolyak.

Per "smontare il mito", bisognerà essere "pazienti e seguire da vicino il lavoro di alta qualità delle forze armate ucraine. In ogni caso raggiungeranno una conclusione obbligatoria e giusta. La Russia cesserà di esistere come minaccia militare dopo la guerra in Ucraina. Almeno per l'Ucraina e l'Europa. Intanto le operazioni offensive continuano", conclude Podolyak.

Intanto sepure in maniera rallentata continuano i processi di pace. "È positivo che a Gedda ci sia stato un primo incontro a livello di consiglieri diplomatici sulla partecipazione della Cina alle trattative. Ho appena parlato con il ministro degli Esteri turco per favorire la mediazione di Ankara tra Russia e Ucraina sul corridoio del grano per Africa. Bisogna arrivare ad una pace che sia giusta, non una resa dell’Ucraina". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista a "Il Giornale".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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