Ecco le Comunità enrgetiche rinnovabili
Approderà in Assemblea legislativa il progetto di legge 'Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili (Cer)
L'Emilia Romagna si scrive il proprio futuro in tema energetico. Il progetto di legge ha come obiettivo quello di offrire uno strumento concreto a livello regionale al fine di agevolare e disciplinare le comunità energetiche, cioè gruppi di autoconsumatori (cittadini privati, enti, imprese) di energia da fonti rinnovabili che si 'riuniscono' per produrre energia pulita e abbattere i costi. Il testo, composto di 9 articoli, ha avuto il voto favorevole, a larghissima maggioranza, in commissione Politiche economiche.
La proposta prevede che si sostengano i cittadini per sviluppare le comunità di energia rinnovabile che dovranno produrre, consumare, immagazzinare l’energia green. La Regione Emilia Romagna metterà a disposizione contributi e strumenti finanziari dalla fase di costituzione delle comunità energetiche, alla fase di predisposizione di progetti fino alla fase di acquisto e installazione degli impianti energetici. Non mancherà, poi, una campagna di comunicazione e informazione. Con i fondi del Pnrr, inoltre, ci saranno 2,2 miliardi per le comunità energetiche nei comuni sotto i 5mila abitanti, aveva detto la vice presidente della giunta. La presidente della commissione ha ricordato che “erano stati presentati tre progetti di legge: uno a prima firma Movimento 5 stelle, uno a firma Lega e uno della giunta, quest'ultimo mantenuto come testo base e sul quale sono stati presentati 35 emendamenti (alcuni poi ritirati) sulla base delle audizioni in commissione di associazioni, categorie produttive, enti locali e altri".
La relatrice di maggioranza del Movimento 5 stelle ha confermato che gli “emendamenti sono stati tratti dai suggerimenti degli stakeholder e poi condivisi con i colleghi consiglieri. Da più parti è emersa la volontà di riconoscere una maggiorazione di risorse per quei Comuni che si attiveranno per la costituzione di comunità energetiche mettendo a disposizione spazi pubblici per impianti di energie rinnovabili. Per quanto riguarda la clausola valutativa, abbiamo proposto che da triennale sia biennale per darci la possibilità, entro fine legislatura, di verificare come funziona la legge. Giusto, infine, finanziare comunità energetiche e gruppi di autoconsumo anche attraverso un fondo rotativo”.
Il relatore di minoranza (Lega) ha ricordato che "gli emendamenti sono stati preparati sulla base delle audizioni degli stakeholder. Il problema più grande sarà rendere applicabile la legge e sviluppare le Cer. Siamo tutti uniti nel dire che nei prossimi 15-20 anni le energie rinnovabili dovranno diffondersi fra cittadini e imprese. Oltre a ridurre la povertà energetica, poi, va considerata l’indipendenza energetica. Un primo emendamento riguarda l’intenzione di produrre 10 Megawatt di rinnovabili entro 2030, cioè il 10% di ciò che dovrà fare l’Italia. Altri sono relativi agli incentivi che remunerano l'energia condivisa e l'uso delle agenzie energetiche locali per avviare le Cer".
Per il Partito democratico "si tratta di un progetto di legge molto sfidante, che consentirà di ridurre la CO2, con conseguenti benefici ambientali, ed essere sempre più autonomi grazie alle fonti rinnovabili. La partecipazione è stata ampia e sono stati sollevati temi di cui si è tenuto conto negli emendamenti. L’obiettivo principale delle comunità energetiche è di portare benefici ambientali, economici e sociali. I Comuni devono essere in prima linea per poter sviluppare una cultura ambientale e l’auspicio è che diventino realtà competitive”.
Europa Verde ha sottolineato l'importanza dei progetti per produrre energia pulita, accrescere l'efficienza energetica, accumulare energia e realizzare sistemi sostenibili con l'impiego equilibrato di risorse del territorio. "Occorre dare servizi finalizzati all'energia circolare, alla domotica, alla ricarica di autoveicoli elettrici. L'obiettivo è la riduzione dei consumi, evitando l'effetto rimbalzo: cioè più consumo che deriva dal fatto di sapere che posso produrre tanta energia. Dobbiamo abbandonare le fonti fossili sia per ridurre l'inquinamento sia per ragioni geopolitiche". La vice presidente della giunta ha evidenziato che "questo progetto di legge è stato scritto meglio perché l'abbiamo scritto insieme, grazie ai contributi di relatori, consiglieri e portatori di interesse. Questo ha dimostrato un grande interesse trasversale verso questo tema".
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