La fontana di Trevi è nera
Tornano a colpire i disobbedienti civili di Ultima generazione. La condanna del sindaco Gualtieri
Sono tornati a colpire. Alle 11:30 di ieri quattro persone legate alla campagna Non paghiamo il fossile, promossa da Ultima Generazione, hanno versato carbone vegetale diluito in acqua nella Fontana di Trevi per chiedere di interrompere immediatamente i sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili, "causa - viene spiegato in una nota degli attivisti - della crisi climatica che in questi giorni ha investito l’Emilia Romagna e le Marche, devastandone il territorio, mietendo 14 vite, costringendo 10.000 persone ad abbandonare le proprie case e lasciando senza luce altre 28.000. Immediato l’intervento delle Forze dell’ordine, che alle 11:45 hanno portato via gli attivisti".
"Ennesima puntata della stucchevole telenovela che riguarda le fontane storiche di Roma imbrattate con del liquido nero. Oggi è toccato alla Fontana di Trevi essere l'obiettivo di questo nuovo atto vandalico. La città è stanca di questi comportamenti sterili e autoreferenziali che danneggiano gravemente - rendendola impopolare - una battaglia giusta a favore dell’ambiente e colpiscono monumenti che sono patrimonio dell’umanità". Così l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.
L'intervento per ripulire la fontana "costerà molto tempo ed impegno. Costerà anche acqua, in quanto la fontana è a riciclo e quindi ora va svuotata, buttando via così 300mila litri d'acqua pari alla sua capienza". Così il sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenuto sul luogo dopo il blitz di 9 attivisti di Ultima Generazione che hanno versato carbone vegetale nella Fontana di Trevi.
"Gli interventi di ripristino sono anche molto costosi e anche con un impatto ambientale significativo. Quindi dico: giusto battersi per il clima ma questo è il modo sbagliato perché si rischia di danneggiare i monumenti. E' del tutto controproducente anche rispetto a una battaglia ambientale" perché "si danneggia l'ambiente per ripristinare, quindi dal punto di vista comunicativo la contraddizione è evidente".
Da qui l'appello agli attivisti, "non fate interventi di questo tipo: si può benissimo protestare, legittimo, ma non con questo metodo che è pericoloso e dannoso".
“Mentre tanti giovani da tutta Italia sono in Romagna a spalare fango e aiutare le popolazioni colpite, altri giovani trovano il tempo per buttare liquido nero nella Fontana di Trevi a Roma. Eppure ci avevano detto che erano andati nelle zone distrutte dalla alluvione. Non sono credibili e con loro chi li difende e li sostiene”. Lo dichiara la deputata della Lega Simonetta Matone.