La legge del Far West nel Dna degli Usa
Così, invece che fuochi d’artificio per il 4 luglio spari e morti ammazzati come si tramanda e si sogna ne ‘Il giorno del giudizio’
Ogni Paese ha il Dna che si porta dietro. Frase scontata e banale, retorica direi. Però gli Stati Uniti hanno ereditato dal Far West quella legge del più forte (o del più violento) che ne ha scandito la letteratura nei fumetti e nel cinema. Così, invece che fuochi d’artificio per il 4 luglio spari e morti ammazzati come si tramanda e si sogna ne ‘La notte del giudizio’. Da Chicago a Filadelfia la linea del pianto è inarrestabile, dove alle tragedie seguono gli interrogativi sulla vendita delle armi a uso e consumo di chiunque, come se il possesso di una pistola (da difesa) o di un fucile (da caccia o meno) sia equiparabile a un mitragliatore. Continuando a banalizzare, citando Anton Cechov, se in scena va una pistola questa prima o poi spara. Scartando i numeri, fermi al 24 maggio, data della strage in Texas, quest’anno le sparatorie di massa sono state 198. Le cause? Frustrazione, alienazione, disagio giovanile; certo, acuito dal distanziamento sociale dovuto all’emergenza sanitaria. Ma invece di dare la possiblità di acquistare armi si cominciasse a diffondere la cultura pacifista del libro?
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