Anche i compassati finlandesi non ne possono più della guerra ibrida: così a Santo Stefano sequestrano una petroliera russa, rea di aver tranciato cavi sottomarini eliminando i collegamenti internet tra vari Paesi baltici.

La guerra ibrida è sempre più tra noi. L'ennesima dimostrazione avviene proprio il giorno di Santo Stefano quando anche la compassata Finlandia ripone da parte la tradizionale freddezza scandinava e con la sua Marina abborda la petroliera Eagle S, battente bandiera delle isole Cook che appartiene a una compagnia emiratina ma è gestita da un armatore russo, che agisce come flotta ombra di Mosca per trasportare petrolio in barba all'embargo. L'intervento armato nasce dal fatto che il giorno di Natale l'ancora della nave ha tranciato i cavi sottomarini che permettono il flusso di energia elettrica e web tra Finlandia ed Estonia. Casualità? Mica tanto, considerando che questi tipi di incidenti nel Mar Baltico sono all'ordine della settimana, creando non poche difficoltà di comunicazione tra i Paesi. Così, il governo finlandese s'è impadronita della nave 'russa' e l'ha tradotta nelle sue acque territoriali, evento assai raro non solo da queste parti.

Ma ad Helsinki e dintorni ne hanno le scatole piene di questi 'errori' di navi cinesi e russe che tranciano cavi mandando in tilt linee internet e telefoniche e creando disagi negli approvvigionamenti di energia elettrica e gas: in ottobre la NewNew Polar Bear cinese dopo aver fatto il pieno di petrolio da un porto russo è partita per la volta della madrepatria sulla rotta artica ma ha tranciato dei cavi sbattendosene di fermarsi e poi accettare eventuali rogatorie per accertare eventuali responsabilità, poi il 17 novembre un mercantile cinese con comandante russo, la Yi Peng 3, ha tranciato un cavo che connette Germania e Finlandia e un altro che connette Svezia e Lituania mettendo in crisi diversi collegamenti tra i Paesi. Fino all'incidente di Natale, che ha fatto mandare su tutte le furie il governo di Helsinki.