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Nardella, gli ambientalisti e il caos a Firenze

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Il sindaco fiorentino tiene un confronto con il leader di Ultima Generazione sul tema dell'emergenza ambientale

"Io non ho chiesto scusa, ho detto che capisco la frustrazione delle nuove generazioni verso il disastro prodotto dal cambiamento climatico e da uno sviluppo che non è sostenibile. Sono anche disposto e convinto che sia giusto ragionare di queste cose con tutti, a condizione che non si manifesti in modo così incivile, aggredendo il patrimonio artistico e culturale perché credo che la natura e la cultura siano due valori che dobbiamo difendere con la stessa forza e con la stessa convinzione. Anche una battaglia sacrosanta come quella per l’ambiente non può essere giustificata dall’aggressione all’arte e alla cultura, che sono indifese di fronte alla violenza". Così il sindaco di Firenze Dario Nardella a “Zona Bianca”, in onda su Retequattro, a confronto con l’attivista di Ultima Generazione Luca Trivellone, dopo il blitz di due ambientalisti del gruppo a Palazzo Vecchio. 

"Siamo stati molto fortunati perché lì avevamo una squadra di restauratori che stavano lavorando su alcune strutture e che sono intervenuti tempestivamente perché avevano un’idropulitrice, spazzole, spugne. Mi hanno detto i restauratori, che sono tecnici esperti, che è stata provvidenziale quell’azione immediata perché la vernice se si fosse seccata avrebbe prodotto dei danni". "Io prima che da sindaco, ho agito da uomo - dice Nardella - Quando ho visto quella situazione non mi sono messo a pensar che vernice è, che situazione è, non ho chiesto l’aiuto da casa, ho detto ora facciamo un convegno. Ho sentito dentro di me un bisogno, quello di difendere Palazzo Vecchio, che non è una fortezza inespugnabile, è la casa dei fiorentini, è un simbolo del patrimonio. E dire vernice lavabile: intanto è stato preso un campione e alcuni tecnici dicono che ci sono delle componenti chimiche in questa vernice, ci sono vernici lavabili che se vengono assorbite dalla pietra, poi l’intervento di recupero è molto invasivo".

"Però dico un’altra cosa - aggiunge il sindaco di Firenze - anche il fatto simbolico di aggredire un’opera d’arte, un monumento, è sbagliato perché la natura e la cultura non sono in contrapposizione, la civiltà ci porta a tutelare l’ambiente ma anche l’arte. Perché bisogna attaccare la cultura?". 

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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