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E a settembre tornò il Covid

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Gli italiani hanno rimosso il virus ma è necessario stare attenti ai fragili e agli anziani

Torna in Italia l'allarme Covid. Lo dicono i numeri. "Gli italiani hanno rimosso il virus, ma fragili e anziani vanno ancora protetti". "C'è una tendenza generale a farlo. Mi turba il fatto che certe cose non si siano imparate in tutti questi anni. Ad esempio, proteggere fragili e anziani è un dovere morale". "Abbandonare del tutto qualsiasi misura volontaria di prevenzione non è una cosa giusta". Così Giovanni Rezza, ex direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, in un'intervista a 'Repubblica', che aggiunge: "Non è una questione di allarmismo, perché la situazione è normalizzata e non siamo di fronte a sottovarianti pericolose, ma l'infezione a qualcuno può far male o comunque non essere una passeggiata".

"Il fatto che sia stata dichiarata la fine della pandemia non vuol dire che il Covid non c'è più", prosegue Rezza che sull'efficacia dei vaccini per chi li ha fatti ormai tempo o si è ammalato, spiega: "Sappiamo che con il passare del tempo il livello di anticorpi neutralizzanti cala ma comunque una protezione rimane, anche per questo difficilmente ci si ammala in modo grave". Quanto alla necessità di nuove misure di prevenzione, afferma che "non c'è bisogno di metterne di obbligatorie ma in certi casi proteggersi è importante. Il vaccino aggiornato sarà disponibile a breve ed è protettivo anche contro le nuove sottovarianti. Serve ad anziani e fragili".

"Riguardo alle mascherine - prosegue Rezza - chi le mette non deve essere stigmatizzato. Adesso le cose funzionano al contrario rispetto ai mesi più difficili. Durante la pandemia si accusava, in certi casi esagerando, chi non le metteva o non si vaccinava, ora non dobbiamo invertire le cose e criticare chi invece ha intenzione di proteggersi". Lei la mascherina la usa? "Se ho impegni importanti, come un convegno all'estero, e non voglio prendere il Covid ma nemmeno l'influenza o il raffreddore, in aereo o su un altro mezzo di trasporto affollato, ad esempio, la metto", risponde. "Se gli altri non vogliono farlo sono affari loro, ma io se posso proteggermi mi proteggo. Spero che seguano la stessa strada anche anziani e fragili", ammonisce.

"Abbiamo nuove varianti di #Covid che stiamo monitorando ma nessuna sembra più preoccupante del solito. Il virus ha preso la direzione dell’adattamento verso il suo ospite, cioè noi. E questo, anche grazie alla copertura vaccinale e all’immunità ibrida, non può che tradursi in una malattia più blanda nelle persone giovani e sane. Vaccinare anziani e fragili, invece, continua a essere importante mentre vediamo un po' di rilassamento su questo fronte". Così Fabrizio Maggi, direttore dell'Unità di Virologia e laboratori di Biosicurezza dell'Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, in un post su Facebook."Non è solo un rischio ma una certezza che avremo un ripresa" di infezioni di Covid "legata al fatto che moltissime persone asintomatiche vadano in ufficio, a scuola, nei luoghi affollati, sui mezzi di trasporto con il Covid" essendo venuto meno l'obbligo di isolamento. Così all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, docente di Igiene all'università Cattolica di Roma, che ammonisce: "O si capisce che contrastare il Covid significa anticiparlo attraverso misure di sanità pubblica oppure è chiaro che ci saranno, come in questo momento ci sono in altre parti del mondo, delle nuove ondate epidemiche", conclude.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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