Resta l'allarme Covid per i fragili
Castagna (San Raffaele Milano): anche in questa nuova fase 'rischiano malattia grave e ricoveri'
L'Organizzazione mondiale della sanità prevede che Covid potrà essere presto considerato simile all'influenza stagionale e che, anche se continuerà a uccidere, non sconvolgerà più la nostra società. Tuttavia, "nonostante Sars-CoV-2 non rappresenti più il pericolo che ha costituito in questi anni, restano ancora profonde insidie che riguardano soprattutto la popolazione più fragile". Lo hanno ricordato gli infettivologi che si sono riuniti a Milano per il 9° Congresso Amit - Argomenti di malattie infettive e tropicali, presieduto da Marco Tinelli dell'ospedale San Luca, Istituto auxologico italiano Irccs del capoluogo lombardo e infettivologo della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali).
"I pazienti fragili, in quanto grandi anziani, immunocompromessi o con patologie croniche come neoplasie, diabete, malattie cardiovascolari, difficilmente riescono a eliminare completamente l'infezione" da Sars-CoV-2 "e rischiano ancora di andare incontro a malattia severa o all'ospedalizzazione", sottolinea Antonella Castagna, a capo dell'Unità di Malattie infettive dell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e docente dell'Università Vita-Salute San Raffaele.
"La necessità, adesso - evidenzia la specialista - è di disporre di antivirali da somministrare precocemente, di nuovi anticorpi monoclonali ed eventualmente di terapie combinate per inibire la replicazione del virus nei pazienti immunocompromessi, che rappresentano ancora oggi una popolazione a rischio".
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