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Franceschini: 'investire in cultura è grande scelta economica'

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Il ministro della cultura Dario Franceschini parla dell'incrocio tra la creatività italiana e le potenzialità infinite della rete

"Investire in cultura è una grande scelta economica per uno sviluppo sostenibile e adatto alle peculiarità italiane" questa è la convinzione espressa nel suo intervento dal ministro della Cultura Dario Franceschini in occasione degli Stati Generali della Lingua e della Creatività italiane nel mondo in corso alla Farnesina. Una scelta che nasce dalla consapevolezza che "non so quante altre volte capiterà nella storia dell'umanità un incrocio di fattori così determinanti per il nostro Paese, l'incrocio tra la creatività italiana e le potenzialità infinite della rete". Alla luce di questa riflessione, il ministro ha sottolineato che al ministero della Cultura è nata "una direzione generale creatività contemporanea che si occupa del presente con grandi maestri e giovani talenti che si fanno apprezzare nel mondo".

Molte iniziative in atto, ha ricordato inoltre il titolare del dicastero di via del Collegio Romano, "cercano di potenziare gli strumenti che diffondono la lingua italiana nel mondo: penso alla Digital Library, penso alla piattaforma ItsArt, da qualche giorno attiva in tutti i paesi europei, che offre la cultura italiana in tutti i suoi aspetti. Penso alle risorse aggiuntive messe con il ministero degli Affari Esteri nel Fondo Unico dello Spettacolo per la promozione della cultura e dello spettacolo del nostro Paese all'estero. Avremo tre anni molto importanti: nel 2022 ospiti d'onore in India, nel 2023 a Parigi e nel 2024 alla Fiera di Francoforte sui temi dell'editoria e del libro".

Nel quadro della promozione della cultura italiana nel mondo rientrano "le risorse aggiuntive sul Tax credit cinema hanno aumentato le produzioni internazionali in Italia e hanno, tra gli obiettivi principali, quello di aiutare i film italiani nel mondo". Franceschini ha parlato inoltre delle "iniziative messe in campo per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri attraverso la rete straordinaria degli Istituti italiani di Cultura su cui credo che dovremmo investire sempre di più".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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