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Arriva il gelo e il Po va in secca

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Situazione critica per il fiume come in estate, lo stato si aggrava anche per quanto riguarda i laghi di Como, Garda e Maggiore

Arriva il freddo ed in gelo ma l’assenza di precipitazioni aggrava la situazione di siccità con il fiume Po a secco che al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al ritorno dell’inverno con l’arrivo di aria artica, gelo e vento e una brusca diminuzione delle temperature senza però precipitazioni significative. La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa della carenza idrica in cui si trova tutto il nord con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 36% del lago di Garda al 35% di quello Maggiore fino ad appena al 19% di quello di Como.

Con il Po a secco rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio nella food valley della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. Dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dai grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ai salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello fino alla frutta e alla verdura la produzione della Pianura Padana rappresenta la punta di diamante del Made in Italy alimentare in Italia e nel mondo. Un patrimonio messo a rischio dalla situazione di scarsità di acqua in un 2022 in cui al nord è caduto il 40% di acqua in meno e il maltempo con le precipitazioni di gennaio 2023 non è stato sufficiente a colmare il pesante gap, secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr.

Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi e prolungati periodi di siccità che compromettono le coltivazioni nei campi e mettono a rischio la sovranità alimentare dell’intero Paese. I danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato i 6 miliardi di euro nell’ultimo anno.

Il 2022 è  stato il secondo anno più caldo mai registrato in Europa e addirittura il più rovente di sempre in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna e Irlanda, secondo i dati del rapporto Copernicus In Italia la temperatura media è stata infatti superiore di 1,15 gradi con la caduta del 30% di precipitazioni in meno, rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla banca dati Isac Cnr che rileva le temperature dal 1800. Si accentua dunque la tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine dopo il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.

“Di fronte al cambiamento climatico che ha sconvolto l’ambiente e decimato i raccolti con un impatto devastante sull’intera filiera agroalimentare e sulla spesa dei cittadini è necessario realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%” sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che “insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica”. Un intervento necessario – continua Prandini – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. L’irrigazione infatti può fare la differenza consentendo anche di triplicare le rese in campo e per questo la Coldiretti – conclude Prandini – ha anche avviato una partnership con Israele per rafforzare sempre di più  l’impegno sull’hi tech.

 

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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