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Come ti adotto il borgo di Bibbona. Parola di Fuksas

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L'architettura internazionale riflette sul futuro di uomini e borghi in Toscana, e per una nuova stagione di relazioni umane sceglie Bibbona come ‘laboratorio'

L'architettura internazionale riflette sul futuro di uomini e borghi in Toscana, e nella ricerca di una nuova stagione di relazioni umane sceglie Bibbona come ‘laboratorio internazionale’. Per la precisione un ‘modello’ per ripensare ‘vivibilità e attrattività’ al patrimonio storico e ambientale esistente nel comune in provincia di Livorno.

E’ il progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana ‘I Fuksas adottano il borgo di Bibbona’, presentato oggi in piazza del Duomo, con il presidente della Toscana, Eugenio Giani, il sindaco di Bibbona, Massimo Fedeli, gli architetti Doriana e Massimiliano Fuksas.

“Una sfida importante che va a tutto merito del sindaco Fedeli” afferma Giani nel rimarcare la necessità della rigenerazione di tanti piccoli borghi della regione. “Bibbona vive uno stacco e una diversità profonda tra il periodo estivo – quando Marina arriva ad avere circa 150mila presenze – e quello invernale, durante il quale i residenti a Marina sono poche decine di persone”. Il borgo storico, continua Giani, sta vivendo un processo di riqualificazione importante, con investimenti animati da grande passione: “oggi, attraverso il contributo di un grande architetto potrebbe ricevere stimoli qualificazione non solo dal punto di vista degli interventi concreti sulle caratteristiche del borgo, ma anche di rianimazione per attrarre presenze e qualità con le quali Bibbona può incuriosire, incastonata come è in un paesaggio naturale bellissimo”.

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Il sindaco Fedeli mette al centro del suo intervento la creazione di un ‘modello’ che da Bibbona possa guardare alla necessità anche per gli altri borghi di creare servizi necessari a una realtà urbana attrattiva anche per un turismo di tipo stanziale e non solamente stagionale. "La vera sfida è trovare un equilibrio tra l'offerta di servizi adatti, che permetta a chiunque di fruire del borgo, con la sostenibilità. Questo è un progetto pilota: la mia visione della Bibbona del futuro - sottolinea Fedeli - è di un borgo valorizzato dal punto di vista qualitativo, vivibile e fruibile, capace di fruire di servizi che con questa collaborazione verrano offerti. Un laboratorio di idee, che parte oggi grazie al supporto della Regione e alle idee di un'architettura visionaria e contemporanea al tempo stesso e rispettosa del contesto".

Il cuore del progetto, per la realizzazione del quale sarà sottoscritto un protocollo d’intesa tra il Comune di Bibbona, Regione e lo Studio Fuksas, muove dalle parole di Doriana Fuksas che racconta dell’interesse per la vita nei borghi scaturito grazie all’esperienza senese del primo lock down quando, immersa nello splendore della campagna toscana, si è resa evidente la difficoltà di connettersi, di avere infrastrutture, di essere in grado di condurre un’esistenza compiuta, avere una “vivibilità” essenziale.  “Bisogna rendere contemporanei i piccoli borghi, senza snaturarli: bisogna porre le basi per poterci vivere” precisa l’architetta. A ricordarcelo è stata la stessa pandemia: “l’innovazione è la cosa fondamentale, senza non c’è futuro”.

Massimiliano Fuksas parla di “un laboratorio che guardi a Bibbona e anche agli altri borghi, che cominci a diventare luogo di scambio di esperienze, relazioni e conoscenze. Bisogna ritrovare una forma socializzazione e di incontro tra i più anziani e i giovani, che possono scambiarsi esperienze e vivere insieme”.

Il progetto avvia una collaborazione per operare in sinergia aumentando l'attrattività del borgo di Bibbona tramite interventi urbanistici, architettonici, strutturali, logistici, recuperi rurali e paesaggistici, valorizzando la vocazione di natura culturale e artistica del Comune e perseguendo gli scopi di ripopolamento del territorio.

La fama dello Studio Fuksas, di risonanza mondiale, fornirà le professionalità necessarie affinché anche un piccolo Comune e quindi con risorse tecniche, professionali ed economiche limitate, possa ottemperare agli adempimenti che tipicamente i finanziamenti pubblici richiedono e infine, permetterà di integrare i fondi pubblici, derivanti dagli obiettivi del Pnrr, con il possibile contributo dei privati che sono già impegnasti in investimenti nell'economia locale.

 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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