La Rete sempre più rischiosa per i ragazzi
Rafforzare la protezione dei minori on line con nuovi strumenti tecnologici e con più forti norme a tutela della loro personalità
Rafforzare la protezione dei minori on line con nuovi strumenti tecnologici e con più forti norme a tutela della loro personalità. È questo il monito lanciato dal Garante Privacy nel corso del seminario “Persone vulnerabili: strumenti di tutela on line, I minori e la verifica dell’età”, organizzato in occasione dell’annuale Conferenza di primavera delle Autorità europee per la protezione dei dati, a Budapest.
Dopo i saluti dell’ambasciatore italiano Manuel Jacoangeli, i lavori del seminario, presso la sede dell'Istituto italiano di cultura, sono stati aperti dal Presidente dell’Autorità Garante, Pasquale Stanzione. Stanzione ha sottolineato come, in una società sempre più digitalizzata, il rapporto tra i giovani e i media, sia “un tema centrale per la democrazia”. La moltiplicazione esponenziale delle fonti di comunicazione e il coinvolgimento diretto nel contesto comunicativo dei minori ha comportato una loro maggiore partecipazione al dibattito pubblico, ma ha determinato anche il rischio di renderli vittime di condotte lesive della dignità e del diritto alla libera costruzione della loro personalità. Stanzione ha auspicato la promozione di “una vera e propria pedagogia digitale, tale da rendere i ragazzi consapevoli delle opportunità ma anche dei rischi cui li espone la rete”.
Nel suo intervento al workshop del Garante, la Vice Presidente Ginevra Cerrina Feroni, ha posto l’attenzione sul tema dei minori nel diritto internazionale e su un’analisi delle forme di tutela, dei diritti e degli interessi dei minori nelle Costituzioni nazionali europee. Per la Vice Presidente, i parlamenti si trovano davanti a una doppia sfida: “Da una parte ripensare le regole al tempo del web, dei social, delle app, delle community, dall’altra superare approcci 'tutoriali' e aprirsi ad approcci più 'emancipanti' e basati sui diritti del minore”.
"Il dialogo instaurato con Open AI, oltre a migliorare le tutele offerte agli utenti e a vedere l’avvio di una task-force europea, mostra - ha evidenziato il Segretario generale del Garante, Fabio Mattei - come il confronto con le Autorità di protezione dei dati possa rappresentare una preziosa strada per una governance sostenibile delle nuove tecnologie".
Intervenuto ieri al panel dedicato alla cooperazione internazionale, il componente del Garante, Guido Scorza, ha suggerito di affiancare alla cooperazione extraeuropea un maggiore impegno nella creazione di occasioni per la condivisione di idee, esperienze e buone pratiche. Tutto con l’obiettivo di diffondere la cultura giuridica europea in tema di promozione e tutela della privacy.
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