Per contrastare il Covid usare gli antivirali
Garattini: 'usare di più antivirali, spero presto attivi su malattia conclamata. Quelli attualmente disponibili vanno presi entro pochi giorni da inizio sintomi'
Le pillole antivirali per Covid-19 "sono certamente utili e vanno usate. Ma sono farmaci che vanno presi presto. In generale, è meglio fare il vaccino. E poi, se viene un'infezione da Sars-CoV-2 e una persona ha fattori di rischio, anche gli antivirali possono aiutare. Certo, avremmo bisogno di prodotti che agiscono quando c'è la malattia e speriamo che arrivino presto". A evidenziarlo è Silvio Garattini, fondatore e presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs.
L'esperto spiega l'importanza di usare gli antivirali nelle persone che sono a maggior rischio di sviluppare Covid grave, ma auspica che arrivino presto anche "una serie di farmaci che agiscano quando c'è la malattia", cioè a patologia ormai conclamata. "Se vacciniamo e poi in caso di malattia avessimo dei rimedi, questo ci metterebbe abbastanza al sicuro". Gli antivirali orali come Paxlovid* e molnupiravir attualmente disponibili "agiscono ancora solo se presi all'inizio. E' molto difficile dire se sono sottoutilizzati oggi. Andrebbe analizzato il loro effettivo utilizzo - riflette Garattini - ma credo che in partenza abbiano anche un uso limitato perché non possiamo darli a tutti. Ma solo a quelli che hanno dei fattori di rischio e si infettano, nonostante tutte le dosi di vaccino".
E sulla quarta dose. "E' giusto ampliare la platea della quarta dose" di vaccino anti-Covid a over 60 e fragili di ogni età, come raccomandato dall'Agenzia europea del farmaco Ema e dall'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). "Non c'è dubbio che è molto importante fare" il secondo booster. "Dall'altro lato, però, occorre continuare a esercitare il massimo della prudenza. Bisogna stare molto attenti. C'è stata troppa impressione di un 'rompete le righe'. La gente non porta più la mascherina. E ci sono stati un po' di errori, per esempio nel non mantenere la mascherina nei luoghi di lavoro, nel fare tutti questi concerti con molte decine di migliaia di persone tutte insieme. Questo è un modo per invitare a nozze il virus": è la visione di Silvio Garattini.
"Soprattutto le persone a rischio dovrebbero farla subito la quarta dose, ma bisogna innanzitutto valutare le priorità, perché ci sono anche tante persone che ancora non hanno fatto la terza dose. Quindi è una priorità fare in modo che la facciano. E la quarta dose è importante soprattutto per quelli a rischio e che hanno molti contatti. Non ci sono dubbi su questo. Io dico che bisogna essere molto prudenti, perché abbiamo ancora parecchi morti. E' meglio avere un atteggiamento orientato alla situazione più negativa che si potrebbe avere, per poter prendere decisioni più prudenziali. Se poi va meglio di come si era previsto, tanto meglio. Piuttosto che essere ottimisti e far circolare il virus e rischiare poi di avere un aumento della contagiosità e quindi un aumento dei morti e tutto il resto".
Anche perché, avverte Garattini, "far circolare il virus vuol dire aumentare le possibilità di varianti. Non è detto che queste si formino solo in Africa o in India. Si possono formare anche da noi se il virus circola a sufficienza. Questo è un virus che conosciamo ancora molto poco e ci sta riservando molte sorprese. Molti pensavano che a partire dall'aprile ci sarebbe stata una diminuzione" dei casi, "molti pensavano che il caldo avrebbe risolto i problemi. Penso che si debba essere molto cauti nel fare le previsioni" su Sars-CoV-2. "Meglio dire che non sappiamo cosa succederà e stare attenti a come si evolve la situazione".
Commenti