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Israele sotto assedio: è guerra

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Dopo l'attacco su larga scala di Hamas contro lo Stato ebraico il primo ministro Netanyahu dichiara guerra

"Cittadini di Israele, siamo in guerra. Non è un'operazione, non è un'escalation – è guerra". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo l'attacco su larga scala di Hamas contro lo Stato ebraico. "Stiamo richiamando un gran numero di soldati riservisti", ha aggiunto Netanyahu in un videomessaggio in cui ha promesso che "il nemico pagherà un prezzo altissimo".

L'operazione militare scatenata da Hamas contro Israele è "una risposta decisa all'occupazione continua di Israele e un messaggio a chi cerca la normalizzazione con Israele". Lo ha dichiarato Hezbollah, secondo quanto riferito da al-Arabiya. Il movimento sciita libanese ha aggiunto che sta monitorando attentamente la situazione a Gaza ed è "in contatto diretto con la leadership della resistenza palestinese". E' stata confermata l'uccisione di almeno sei persone. Lo riporta il Times of Israel dopo l'attacco lanciato da Hamas contro Israele e la risposta delle forze israeliane che hanno avviato un'operazione contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. Sulla base di quanto comunicato dagli ospedali, lo stesso Times of Israel riferisce che sono circa 200 i feriti a causa dell'attacco di Hamas e che una ventina di persone versano in gravi condizioni.

"Israele si sveglia sotto il fuoco di attacchi terroristici, che hanno fatto vittime. Solidarietà, condanna assoluta del terrorismo e impegno alla sicurezza di Israele. La violenza è un vicolo cieco". E' quanto scrive sul social X il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna.

Il Foglio, a firma del suo direttore Claudio Cerasa, lancia un appello a sostegno di Israele intitolato "Israele siamo noi". Da Lorenzo Fontana e Gennaro Sangiuliano le prime adesioni; "Sì, difendere Israele oggi significa difendere la libertà dell’occidente", afferma il presidente della Camera; "Israele è l’avamposto della democrazia e dell’Occidente, è la patria del meraviglioso popolo ebraico. Difendere Israele equivale a tutelare i nostri principi di civiltà", afferma il ministro della Cultura.

"Israele siamo noi - recita l'appello - Quando una democrazia, come quella di Israele, viene colpita da terroristi che sognano di eliminarla, di cancellarla dalle mappe geografiche, di spazzarla via dalla storia, quando una democrazia libera diventa oggetto di un attacco come quello che sta subendo in queste ore, con missili lanciati a sorpresa dalla striscia di Gaza, miliziani armati entrati in territorio israeliano, quella democrazia va difesa senza balbettare, senza indugi. E senza avere esitazioni nel riconoscere che da una parte c’è uno stato che difende il suo diritto di esistere (Israele) e dall’altra ci sono i terroristi islamisti (Hamas e tutto quello che Hamas si porta dietro) che difendono il loro diritto a combattere con tutta la forza possibile contro la stessa esistenza di Israele. Difendere Israele significa difendere la nostra libertà. E le nostre democrazie. Il Foglio lancia un appello straordinario in difesa di Israele. Mandate qui le vostre firme, i vostri pensieri, il vostro sostegno. Spieghiamo insieme perché, oggi più che mai, Israele siamo noi. Scrivete qui: israele@ilfoglio.it".

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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