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I grandi Paesi ancora divisi sul clima

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A Glasgow il leader indiano: 'Zero emissioni entro il 2070'. Ondivago Xi: 'Va fatto di più con l'impegno di tutti'. Draghi: 'Acceleriamo'

Non c'è pace sul tema del clima tra i G20, che da ieri hanno proseguito il dibattito spostandosi a Glasgow, in Scozia dopo gli incontri serrati del 30 e 31 ottobre a Roma. I Paesi sotto i riflettori sono Cina, India e Russia, che avevano èposto come limite il 2060, mentre la Ue e gli Usa puntavano al 2050. Ma c'è ancora da lavorare dopo la prima giornata scozzese. Infatti, l'India raggiungerà l'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2070: lo ha annunciato il primo ministro Narendra Modi al vertice globale sul clima Cop26. Al vertice dei leader mondiali a Glasgow, Modi si è anche impegnato ad aumentare la capacità di energia non fossile del paese a 500 GW entro il 2030 e ad ottenere metà della sua energia da risorse rinnovabili entro la stessa data, promettendo che l'India ridurrà le emissioni di carbonio previste di un miliardo di tonnellate entro il 2030.

Il presidente cinese Xi Jinping ha esortato i partecipanti alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a intensificare i loro sforzi per il clima. "Le visioni si avvereranno solo quando le metteremo in atto", ha scritto Xi in una dichiarazione scritta inviata al vertice dei leader mondiali della Cop26, riportata dall'agenzia di stampa statale Xinhua.

Secondo gli estratti pubblicati da Xinhua, Xi inizialmente non ha assunto nuovi impegni concreti, ma ha invitato tutte le parti "a onorare i propri impegni, stabilire obiettivi e visioni realistici e fare del proprio meglio secondo le condizioni nazionali per attuare le proprie misure di azione per il clima". "I paesi sviluppati non dovrebbero solo fare di più da soli, ma dovrebbero anche fornire supporto per aiutare i paesi in via di sviluppo a fare meglio", ha affermato il presidente cinese. Tutte le parti coinvolte dovrebbero rafforzare la fiducia reciproca e rafforzare la loro cooperazione per garantire il successo della conferenza di Glasgow.

Il presidente cinese non è presente a Glasgow e non ha tenuto un discorso in collegamento video. In un piano d'azione presentato poco prima del vertice, il governo di Pechino ha ampiamente ripetuto gli obiettivi precedentemente promessi, con grande delusione degli attivisti per il clima. Le emissioni di CO2 raggiungeranno il picco entro il 2030, con la neutralità climatica come obiettivo entro il 2060. Nessun altro paese produce una quantità così grande di gas serra dannosi per il clima come la Cina.

"Dobbiamo accelerare l'innovazione tecnologica nel campo delle energie rinnovabili, in particolare sviluppando nuove batterie, andando oltre l'attuale tecnologia al litio". Ma "nel lungo termine, dobbiamo esserne consapevoli, le energie rinnovabili potrebbero avere dei limiti" dice il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo a Glasgow nella conferenza "Action and solidarity: the critical decade".

La Commissione Europea, continua Draghi, "ci dice che potrebbero non essere sufficienti per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che ci siamo dati per il 2030 e il 2050. Quindi, dobbiamo iniziare ora a sviluppare alternative, perché diverranno fruibili solo in alcuni anni. Nel frattempo, dobbiamo investire nelle tecnologie innovative per la 'cattura' del carbonio. Dobbiamo capire una cosa: che si tratti di nuove tecnologie o di programmi infrastrutturali o di adattamento climatico, i soldi potrebbero non essere più un problema, se coinvolgiamo il settore privato", conclude.

 

3 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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