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I russi minano i campi di grano in Ucraina

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I russi stanno collocando mine nei campi destinati alla semina in Ucraina e stanno distruggendo deliberatamente le macchine agricole. Confagricoltura allarmata

I russi stanno collocando mine nei campi destinati alla semina in Ucraina e stanno distruggendo deliberatamente le macchine agricole. Lo denuncia lo Stato Maggiore dell'esercito ucraino citato dal Kiev Independent.

L'Ucraina ha iniziato la campagna di semina primaverile con il primo grano nel sud del Paese, in particolare nella regione di Odessa. Secondo i dati del ministero dell'Agricoltura, sono già stati seminati i primi trentamila ettari di orzo. Ciò rappresenta il 4% della superficie prevista per essere coltivata con l'orzo primaverile.

La carenza di petrolio, in particolare di diesel, è uno dei maggiori problemi riscontrati finora, poiché circa il 70% della fornitura proveniva da Russia e Bielorussia.

E sono segnali per cui la Confagricoltura lancia l'allarme. "Il pacchetto di misure per l’agricoltura formalmente varato oggi dalla Commissione europea è una prima risposta per limitare le conseguenze economiche della guerra in Ucraina". Ad affermarlo in una nota è il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. "Sarà possibile contenere in qualche misura l’aumento senza precedenti dei costi di produzione ed aumentare i raccolti di cereali e colture proteiche. Saranno, però, necessari nuovi interventi per contribuire ad evitare situazioni di crisi alimentare a livello internazionale", sottolinea Giansanti.

Secondo le stime della Commissione europea, le esportazioni di grano dall’Ucraina potrebbero ridursi di circa 20 milioni di tonnellate nella campagna di commercializzazione 2022-2023. L’export ucraino incide per il 10% sul mercato mondiale del grano. Per il mais si sale al 15%. I Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente sono particolarmente dipendenti dai raccolti dell’Ucraina per soddisfare il fabbisogno alimentare interno.

"In questo quadro decisamente critico - evidenzia il presidente di Confagricoltura – l’Unione europea è chiamata a salvaguardare tutto il potenziale produttivo dell’agricoltura. La flessibilità autorizzata quest’anno dovrà essere estesa al 2023". A livello internazionale, conclude Giansanti, "sarebbe opportuno limitare il ruolo che i ‘futures’ sui prodotti agricoli di base stanno avendo sull’andamento delle quotazioni reali. Quelli relativi al grano hanno fatto registrare un aumento del 70% dal 24 febbraio, giorno dell’invasione dell’Ucraina". Il tema della riduzione delle dipendenze strategiche della Ue in settori sensibili, tra cui i prodotti alimentari, sarà trattato nel corso della sessione del Consiglio europeo che si apre domani 24 marzo.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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