La responsabilità in mare appartiene alla Guardia costiera
L'analisi del generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, che passa in rassegna tutte le forze chiamate ad agire in caso di soccorso
"Le dipendenze plurime, funzionale e gerarchica le più diffuse, sono una della principali fonti di guai nel quadro istituzionale italiano che ne è letteralmente costellato. La Guardia Costiera ne è uno degli esempi più evidenti e le tragedie dei nostri giorni ne sono in parte figlie". Lo dice il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica e attuale presidente della fondazione Icsa, aggiungendo che "in concreto, le coste e i mari italiani sono affollati di componenti navali in forza alle istituzioni più disparate, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Marina Militare, e Guardia Costiera appunto quando a quest’ultima solamente competono nella misura del 90 percento i compiti che poi diventano terreno di pascolo per altri attori presenti in mare, che se ne appropriano a loro piacimento nella sonnolenza delle istituzioni vigilanti".
"In altre parole, ognuno faccia quello per cui è istituzionalmente preposto - ribadisce - semmai dando alle Capitanerie di porto il 10 percento rimanente dei compiti di sicurezza sul mare e non lasciando che il suo 90 percento diventi territorio di conquista di altri. Ad esempio, che si consideri di ampliare i compiti di Polizia Marittima delle Capitanerie ad altre forme di controllo di polizia e che, sempre ad esempio, la Guardia di Finanza torni a fare polizia finanziaria e non altro. Guadagnando in efficienza dei servizi ed economia del bilancio pubblico. E forse, date le circostanze, non è superfluo chiarire un altro assunto del quale andrebbero rimessi a fuoco i dettami".
"La Guardia Costiera in materia di ricerca e soccorso in mare è il dominus assoluto - ribadisce il generale Tricarico - nessuno vi si può sostituire: né, tanto per fare due esempi di palesi trasgressioni occorse, le onlus, ne’ la Marina Militare. Per ogni evento è il competente organismo di controllo delle Capitanerie che dirige, coordina, dispone. Se non è chiaro questo dovremo in futuro assistere ad altri episodi, anche tragici, in cui poi non sarà facile risalire alle responsabilità, magari da parte della magistratura. Di questo vorremmo un giorno sentir parlare nei salotti televisivi o nei giornaloni, anziché vedere sempre il dito puntato pregiudizialmente ed ingiustamente contro i servitori dello Stato".
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