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L'Italia in Ucraina tra armi e dilpomazia

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Mentre il premier Mario Draghi spiega la lealtà verso gli alleati Matteo Renzi precisa che non va dimenticata l'arma della diplomazia

Mentre il premier Mario Draghi spiega la lealtà verso gli alleati Matteo Renzi precisa che non va dimenticata l'arma della diplomazia. "Io non sono neutrale, io dico che è colpa di Putin e gli ucraini sono il popolo aggredito. Ma proprio per questo dico che voglio la pace e per avere la pace abbiamo assolutamente bisogno di un'Europa che non faccia solo sanzioni ed armi, ma faccia diplomazia. Che metta insieme una grande conferenza di pace magari guidata da uno come Angela Merkel o Tony Blair. Senza diplomazia questa guerra durerà anni con conseguenze devastanti" ha detto al Tg1 il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

"Sulla questione se queste posizioni indeboliscono o meno" la posizione dell'Italia, "il nostro paese è un paese democratico e quindi è normale avere una varietà di posizioni. Però la posizioni italiana sulla politica estera, sulle guerra in Ucraina e la lealtà agli alleati non è in discussione". Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa rispondendo all'utilizzo delle armi per crere la pace nel conflitto russo-ucraino.

Il premier ha quindi ricordato un passaggio del discorso di insediamento il 17 febbraio 2021 quando "dissi che questo governo nasce nel solco dell'appartenenza del nostro Paese all'Europa come socio fondatore e protagonista dell'alleanza atlantica nel solco delle grandi democrazie occidentali e a difesa di irrinunciabili principi e valori: l'Italia agisce in difesa di questi valori".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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