Il conflitto ci sfida a ritrovare la passione democratica
Luciano Violante: 'ci sono stati errori e sottovalutazioni nel collocare troppe presenze Nato al confine con la Russia ma questo non giustifica aggressione'
L'invio di armi a supporto dell'esercito ucraino "mi sembra necessario. non possiamo certo impegnarci direttamente nella guerra, ma rafforzare la resistenza ucraina è inevitabile". Così Luciano Violante, già presidente della Camera dei Deputati e presidente della Fondazione Leonardo in una intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno. "In questa vicenda ci sono colpe da entrambe le parti e quindi anche dal fronte ucraino. Così come probabilmente ci sono stati errori e sottovalutazioni nel collocare troppe presenze Nato al confine con la Russia - spiega - ma tutto questo non legittima una sola delle mille tragedie alle quali stiamo assistendo".
"Putin non è pazzo. La sua è una guerra 'neozarista' che sfida un Occidente giudicato materialista e decadente", spiega Violante. "E' una guerra slavofila, che celebra l'antagonismo al mondo romano-germanico. Bisogna sforzarsi di capire la dottrina che spinge i carri armati". Sottolinea Violante, "questa vicenda ci obbliga a restituire alla nostra democrazia slancio vitale".
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