Ora Hezbollah attaccano i villaggi israeliani
Intanto l'onorevole Fratoianni denuncia la fossa comune a Gaza e chiede di fermare la mano di Netanyahu
Gli Hezbollah libanesi hanno annunciato di aver preso di mira l'insediamento israeliano di Margaliot, situato lungo il confine con il Libano nell'Alta Galilea, con dozzine di razzi Katyusha. Lo riferisce 'Al Jazeera'. Gli Hezbollah hanno confermato l'attacco a un edificio dove sono di stanza i soldati israeliani nell'insediamento di Al-Manara.
"Fosse comuni sono state rinvenute nella striscia di Gaza, all'interno centinaia di corpi. Erano nei pressi degli ospedali Al-Shifa e Nasser, occupati dall'esercito israeliano. Tra loro anziani, donne e bambini. Alcuni avevano le mani legate ed erano privi di vestiti, numerose le testimonianze dei medici che parlano di esecuzioni. Questa agghiacciante, orrida, notizia arriva poche ore dopo l'ennesimo divieto di accedere alla Striscia di Gaza da parte del governo israeliano nei confronti della relatrice speciale dell'Onu per i territori palestinesi occupati Francesca Albanese, il cui compito è documentare violazione di diritti e crimini di guerra. È evidente come il piano criminale di Netanyahu consista nel vendicarsi attraverso una rappresaglia collettiva sulla popolazione di Gaza e allo stesso tempo impedire che il mondo sappia". Lo afferma Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra.
"E mi sorprende come tutto ciò non faccia notizia, e di come - prosegue il leader di Si - la maggior parte della politica non ne parli. Non si può tollerare alcuna doppia morale quando si tratta di crimini di guerra e contro l'umanità. Netanyahu e questo governo israeliano vanno fermati. Non attraverso generici e deboli appelli, ma con sanzioni e imposizioni. Basta parlare, - conclude Fratoianni - è ora che i governi agiscano. A partire da quello italiano".
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