I ragazzi alzano la voce: 6 scuole occupate tra Torino e Milano
Sale a 23 il numero degli istituti occupati tra Torino, Milano e Napoli
Gli studenti delle scuole delle principali città italiane continuano a far sentire la propria voce. Nelle ultime ore sono state occupate altre sei scuole a Torino e due a Milano, azioni che hanno portato a 23 il numero totale degli Istituti occupati tra Torino, Milano e Napoli dall'inizio dell'anno secondo quanto riferisce l'Unione degli studenti.
Nella notte di ieri gli studenti de La Lupa nella Capitale hanno esposto striscioni di accusa presso la sede di Confindustria, che giudicano "Complice e responsabile dei progetti di alternanza scuola-lavoro e di un modello scolastico piegato alle necessità del profitto".
"All'interno degli istituti si stanno svolgendo attività e assemblee per discutere di valutazione, benessere psicologico, diritto allo studio e futuro della scuola pubblica", scrive in un post su Instagram l'Unione degli studenti, invitando il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e la politica tutta all'ascolto delle istanze dei ragazzi in occasione degli Stati generali della scuola pubblica, dal 18 al 20 febbraio.
"Il 18 febbraio mobilitazione studentesca - sempre su Instagram posta La Lupa - Contro questo modello di scuola per conquistare il futuro. Da anni lo diciamo e continueremo a urlarlo nelle piazze, nelle scuole e nelle strade".
Fermento a Torino
A Torino non si ferma la mobilitazione degli studenti, nella settimana che culminerà venerdì con nuove manifestazioni in piazza.
"Non ci fermeremo finchè non cambierà - sottolinea in una nota Alessandro Finetto del Laboratorio Studentesco - dopo la morte di Lorenzo e le tensioni di piazza, abbiamo occupato 16 scuole , riunendoci in assemblea per ripensare una nuova idea di istruzione che sappia educarci al pensiero critico e non alla riproduzione continua di nozioni".
Il riferimento è a Lorenzo Parelli, il 18enne deceduto nell'ambito di un progetto scuola-lavoro, citato anche nel discorso di insediamento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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