Il ritorno a scuola è un ritorno alla vita
Un anno che per gli studenti dovrebbe essere meno travagliato grazie al vaccino e a una strategia di intervento diversa. Le parole del ministro Bianchi.
Ansie, pressioni, rabbia, noia, ma anche legami, dibattito, cultura, divertimento. Il primo giorno di scuola e l’apertura di un nuovo anno scolastico segna, in piccolo, l’inizio di un nuovo capitolo nella vita di ogni ragazzo, ma quest’anno è diverso.
Il primo giorno di scuola dell’ anno scolastico 2021-22 ha un sapore particolare non solo per gli studenti, ma per tutta l'Italia.
Sarà perché è il primo, dall’inizio della pandemia, con buona parte della popolazione vaccinata: il primo con meno incertezze e più sicurezze.
Il primo quasi totalmente senza DaD, dopo due anni incerti per quanto riguarda la sua efficacia: Il primo vero, com'era prima, con le classi piene.
La fiducia del ministro
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è intervenuto a SkyTg24 proprio questa mattina per parlare delle riaperture. Bianchi ha parlato di gioia nel vedere nuovamente le classi piene, ma ha anche garantito la sicurezza nel portare i figli a scuola. “il 93% del personale è vaccinato”, ha rassicurato il ministro, sottolineando anche il gran numero di studenti che “con entusiasmo hanno accettato di vaccinarsi”.
Bianchi ha poi garantito che la DaD avrà un ruolo marginale, quindi “non sarà più possibile mettere in DaD l’intera regione”, ma nel caso di focolaio le autorità interverranno per porre attenzione sulla singola classe o la singola scuola.
Per il governo la didattica da casa è dunque acqua passata, e deve rappresentare un rimedio solo in casi limite. Un altro passo verso la normalità sarebbe, poi, la possibilità di eliminare l’obbligo della mascherina in ambienti dove la totalità degli studenti è vaccinata. Idea che, come sostenuto dal ministro, “non è stata abbandonata” dall’esecutivo.
Nella pagina Facebook del Ministero dell’istruzione il ministro ha poi pubblicato un videomessaggio di bentornato a tutti gli studenti.
Nuovo inizio
La riapertura rappresenta dunque un nuovo principio per i ragazzi e per tutti i nuclei familiari, sconvolti dalle nuove dinamiche e i nuovi problemi che aveva portato con sé la DaD. La speranza è che le istituzioni riescano a gestire prontamente i focolai, evitando i fantasmi di nuove chiusure, che non sarebbero un bene veramente per nessuno, soprattutto a livello psicologico.
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