L'inflazione tra alti e bassi. Il 2023 è di speranze
Lo afferma il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, intervenendo all'Assiom Forex di Milano
“L’inflazione, sospinta dagli eccezionali rialzi dei prezzi delle materie prime energetiche e alimentari, resta alta a livello globale”. Lo afferma il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, intervenendo all'Assiom Forex. Per Visco “ciò continua da un lato a ridurre il potere d’acquisto delle retribuzioni e il valore in termini reali dei risparmi accumulati dalle famiglie, dall’altro a richiedere un’intonazione più restrittiva delle politiche monetarie”.
“I segnali di contenimento della dinamica inflazionistica registrati negli ultimi mesi dell’anno passato si sono confermati in gennaio: dal picco del 10,6 per cento toccato in ottobre, l’inflazione è scesa, secondo stime preliminari, all’8,5, anche se la componente di fondo (al netto, cioè, dei beni energetici e alimentari) si è consolidata, al 5,2 per cento, per il consueto ritardo nella trasmissione della dinamica dei prezzi dell’energia”. Lo afferma il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, intervenendo all'Assiom Forex.
La svolta nell’orientamento nella politica monetaria avviata a fine 2021 è stata necessaria per consentirne la normalizzazione e nel frattempo sono stati avviati importanti passi avanti. Lo ha evidenziato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che, intervenendo all’Assiom Forex in corso a Milano, spiega: “L’azione restrittiva può ora proseguire con la giusta cautela, valutando con attenzione le implicazioni per l’economia e le prospettive d’inflazione delle misure già adottate e delle osservazioni relative all’evoluzione delle loro determinanti”. Resta tuttavia “essenziale continuare a bilanciare il rischio di una ricalibrazione troppo graduale, che potrebbe far radicare l’inflazione nelle aspettative e nei processi di fissazione dei salari, con quello di un inasprimento eccessivo delle condizioni monetarie, che comporterebbe gravi ripercussioni per l’attività economica, la stabilità finanziaria e, in ultima analisi, la stessa dinamica dei prezzi nel medio termine”.
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