I nuovi U2? Si chiamano “Inhaler”.
Arrivano anche loro dalla verde Irlanda ma, con la celebre band di Bono & soci, non hanno in comune soltanto il passaporto.
Forse i nuovi U2 sono già nati, hanno già un ottimo disco alle spalle e una tournee mondiale tutt’ora in corso. Eppure non sono in moltissimi ad esserne accorti, specialmente in Italia, dove la sbornia da Maneskin ha annebbiato l’udito ai più. Stiamo parlando degli “Inhaler” giovane band irlandese che, con il gruppo di “One” e “Sunday bloody Sunday”, ha in comune molto più del passaporto. Tanto per cominciare è fondamentale premettere che il giovane e bravo cantante della band, Elijah Hewson, non è altro che il terzogenito dei quattro figli di Paul David Hewson, in arte Bono Vox, ed anche l’unico dei quattro figli ad aver voluto seguire le ingombranti orme del celebre papà. E anche con ottimi risultati, almeno fin qui.
Figlio d’arte quindi? Esattamente. E te ne accorgi anche ascoltando “It won’t be always be like this”, l'album d'esordio (uscito nel 2021), undici pezzi, tutti decisamente validi. Poi però, trovi tracce come “Totally” e “My King will be kind” che portano il disco ad un livello superiore, con punte di dolcezza ed epicità che ricordano davvero il meglio della produzione di Bono & Co. Come anche accade ascoltando “My honest face”, pezzo che invece ci proietta alle sonorità ‘udduiche’ dell’inizio di inizio anni ’80.
“From father to son the blood runs thin…” (Da padre a figlio il sangue scorre fluido”). Così cantava Bono nel 1987 in “Red Hill mining town”. Versi che tutti i fans degli U2 conoscono a memoria e che, oggi, tornano a girare nella loro testa poiché il paragone con la voce del padre per molti si fa inevitabile, per altri semplicemente ingeneroso. E invece le capacità canore del giovane frontman degli Inhaler riescono a sorprendere anche i più scettici. Il suo timbro vocale è già maturo e profondo, il suo cantare pulito e appassionato. Ok, forse sarà impossibile per Elijah raggiungere i toni del padre in “Pride” o “With or without you”, ma alla fine la genetica non è un’opinione e in tantissime sfumature vocali una certa somiglianza c’è. E si sente.
In questi ultimi mesi gli Inhaler si stanno facendo le ossa suonando dal vivo il loro primo disco in giro per il mondo. Anche le scenografie utilizzate nel loro tour mondiale, che si concluderà a Londra il prossimo 22 Ottobre, ricordano molto lo stile “nudo e crudo” che ha caratterizzato la prima fase creativa dellaquarantennale carriera degli U2: pochi orpelli, palchi rigorosamente minimal, outfit tendente al trasandato e zero effetti speciali.
Le fisiologiche somiglianze però si fermano qui, perché, Josh Jenkinson (chitarra), Robert Keating (basso), Ryan McMahon (batteria) e il già citato Elijah Hewson, hanno nelle corde delle loro chitarre la giusta dose di personalità e freschezza per provare ad aprire nuovi originali capitoli nella storia della musica. Anche perchè questo mese torneranno in studio per completare il secondo album della loro promettente carriera. Ascoltare per credere.
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