Il caro prezzi sconvolge il Kazakistan
Proteste e scontri ma anche conflitti armati con morti e feriti nella capitale Almaty. Pugno di ferro del presidente Tokayev
Ci sono stati "morti e feriti" durante gli ultimi due giorni di proteste contro il caro-gas in Kazakistan. Lo ha dichiarato il presidente Kassym-Jomart Tokayev durante un discorso in tv al Paese. "Ci sono stati morti e feriti - ha affermato - la situazione minaccia la sicurezza di tutti gli abitanti di Almaty (la capitale finanziaria del Kazakistan ed epicentro delle proteste, ndr) e non può essere tollerata". Tokayev, che non ha fornito un bilancio delle violenze, ha sottolineato che la risposta delle forze di sicurezza contro chi trasgredisce la legge sarà "la più dura possibile".
Ha anche annunciato che presto renderà noto un pacchetto di riforme e ha smentito le voci che lo vogliono in procinto di lasciare il Paese dicendo che "è mio dovere costituzionale essere dalla parte delle persone. Insieme supereremo questa pagina oscura della storia del Kazakistan".
Intanto è stato bloccato l'accesso a internet in tutto il Kazakistan, lo sostiene la piattaforma di monitoraggio internet NetBlocks, secondo la quale già da ieri sera ci sono stati significativi rallentamenti e "parziali restrizioni" alla rete in Kazakistan sfociati in un vero e proprio "blackout" oggi pomeriggio. Quanto accaduto "probabilmente limiterà la copertura dell'escalation delle proteste antigovernative", si legge in un tweet.
E via anche l'elettricità nelle case intorno alla residenza presidenziale ad Almaty, Lo riferisce la Cnn, che cita fonti giornalistiche locali, secondo cui è stata interrotta l'energia in molti edifici nel centro della città.
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