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10 anni fa cominciò tutto da piazza Maidan

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La protesta che dieci anni fa ha innescato il cambiamento degli equilibri in Europa inizia proprio per l'Europa

La protesta che dieci anni fa ha innescato il cambiamento degli equilibri in Europa inizia proprio per l'Europa. Gli ucraini, soprattutto i giovani, si ritrovano sulla Nezalezhnosti Maidan (piazza dell'indipendenza), dopo che Viktor Yanukovich, allora Presidente del Paese, aveva deciso, su pressioni di Mosca, di non voler più firmare l'Accordo di associazione e libero scambio con l'Unione europea, un testo di 1200 pagine che avrebbe dovuto rimuovere praticamente tutti i dazi sui prodotti ucraini esportati nei paesi Ue. L'accordo che Yulia Tymoshenko aveva iniziato a negoziare con Bruxelles nel 2008 avrebbe consentito, secondo le stime degli economisti, una crescita a lungo termine del prodotto interno lordo e l'aumento delle esportazioni, sempre a lungo termine.

Il governo - viene annunciato nel pomeriggio di dieci anni fa - ha deciso di sospendere i preparativi per la firma dell'accordo di associazione all'Unione europea che era prevista per il 28-29 al vertice del partnenariato orientale di Vilnius. Yanukovich aveva sottolineato che la questione della scarcerazione dell'ex Premier Tymoshenko - condizione posta dall'Ue alla firma - può essere risolta solo nel quadro delle leggi esistenti in Ucraina.

La gente inizia a radunarsi sulla Maidan già dalla sera del 21. Il giorno dopo, arriveranno 100mila persone. Il 29 intervengono violentemente gli uomini del Berkut, le forze speciali di polizia, generando ulteriori proteste. Che non hanno più come obiettivo l'Europa, ma la fine del regime corrotto e brutale di Yanukovich.

Volodymir Zelensky ha segnato l'anniversario, la Giornata dalla dignità e della libertà, parlando del 21 novembre del 2013 come dell'inizio della prima controffensiva di Kiev contro l'influenza della Russia. "Dieci anni fa abbiamo aperto una nuova pagina nella nostra battaglia. Dieci anni fa, gli ucraini hanno condotto la loro prima controffensiva contro l'illegalità, contro i tentativi di privarci di un futuro europeo, contro il nostro essere schiavi", ha dichiarato Zelensky, che ha accolto a Kiev, per l'occasione, il Presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, la Presidente della Moldova, Maia Sandu, il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius.

L'accordo di associazione era stato preparato da Bruxelles per quattro dei sei Paesi dell'area ex sovietica (oltre all'Ucraina, Azerbaigian, Armenia, Moldova, Bielorussia, Georgia) con cui era stato avviato il Partenariato orientale, un programma nato in sordina e poco discusso nelle capitali e dall'opinione pubblica, non tanto per validarne l'opportunità ma prevederne le inevitabili conseguenze strategiche e geopolitiche. L'Armenia, uno dei quattro Paesi insieme a Ucraina, Moldova e Georgia, a dover firmare l'accordo, aveva dato forfait pochi mesi prima, sempre su pressioni di Mosca.

La protesta iniziata il 21 novembre cresce e diventa l'occupazione della piazza. Le forze di sicurezza di Yanukovich intervengono pesantemente. Cecchini aprono il fuoco sui manifestanti dai tetti dei palazzi sulla Piazza dell'Indipendenza di Kiev. Vengono uccise 107 persone, i "cento eroi celesti" per gli ucraini. Altri 2.500 ucraini vengono feriti. La maggior parte di loro, a febbraio. Il mese più tragico. Picchiatori al soldo dei russi aggrediscono gli attivisti nella Maidan di Kharkiv. Fino a che nel febbraio del 2014, Yanukovich lascia l'Ucraina per nascondersi in Russia. Poco dopo, gli omini verdi compaiono nelle città della Crimea, ad aprile, disordini iniziano nel Donbass. L'inizio della guerra.

"Anno dopo anno, passo dopo passo, facciamo il nostro meglio per garantire che la nostra stella brilli nel cerchio della bandiera dell'Unione europea, che rappresenta l'unità dei popoli in Europa. La stella dell'Ucraina", ha detto oggi Zelensky, indicando, dieci anni dopo l'inizio della Maidan, nell'adesione del suo Paese all'Unione europea l'obiettivo realistico del suo Paese.

22 Novembre
Autore
Claudio Mascagni

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