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Kiev e Mosca 'sperano' sempre nella pace

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Né Kiev né Mosca hanno chiuso "in modo fermo" la porta a negoziati per la fine del conflitto

Né Kiev né Mosca hanno chiuso "in modo fermo" la porta a negoziati per la fine del conflitto. Lo ha assicurato l'inviato cinese per gli affari euroasiatici, Li Hui, che nei giorni scorsi è stato in missione in Russia, Ucraina e altri Paesi europei e oggi ha tenuto una conferenza stampa per riferire degli esiti. "Il rischio di escalation della guerra russo-ucraina è ancora alto", ha ammesso Li, esortando le parti a prendere misure concrete "per raffreddare la situazione", intanto garantendo la sicurezza degli impianti nucleari.

Nella crisi in Ucraina "si possono incontrare ora molte difficoltà per le parti a sedersi e negoziare, ma dovremmo anche vedere che, d'altra parte, non manca completamente il loro consenso", ha sottolineato Li nella conferenza stampa. "Per esempio - ha continuato - la parte russa ha detto che la Russia non si è mai opposta ai colloqui di pace e ha sempre sostenuto una soluzione politica... Anche la parte ucraina ha detto di avere a cuore e di desiderare la pace, e per questo ritengo che le due parti non abbiano chiuso la porta ai colloqui di pace".

Poi tornando a parlare della situazione dal punto di vista militare, l'inviato cinese - che è stato ambasciatore a Mosca dal 2009 al 2019 - ha osservato che "il conflitto è in una fase di stallo e il campo di battaglia è pieno di incertezze. La situazione è preoccupante". "Se la guerra continuerà, ci saranno solo altri disastri e sofferenze - ha ammonito -Finché c'è un barlume di speranza per la pace, dovremmo lavorare attivamente per raggiungerla, invece di permettere che il conflitto continui e si allarghi".

 

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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