E alla fine irruppe Kraken
L'Oms analizza l'ultima variante del Covid e allerta che potrebbero aumentare i casi nel mondo
La variante XBB.1.5, battezzata Kraken sui social, "sulla base delle sue caratteristiche genetiche e delle stime iniziali del tasso di crescita, può contribuire all'aumento dell'incidenza di casi" Covid "a livello globale". E' il primo esito della valutazione rapida del rischio associato a questo mutante di Sars-CoV-2, affrontata dagli esperti del gruppo consultivo tecnico dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sull'evoluzione del virus (Tag-Ve). Il pool si è riunito il 5 gennaio scorso per discutere le ultime evidenze su XBB.1.5 e valutare il rischio per la salute pubblica da questa variante, sottolignaggio di XBB, che è un ricombinante di due sottovarianti di Omicron 2.
Dal 22 ottobre 2022 all'11 gennaio 2023 - riferisce l'Oms - sono state segnalate 5.288 sequenze di XBB.1.5 da 38 Paesi. La maggior parte di queste sequenze proviene dagli Stati Uniti (82,2%), seguiti a distanza dal Regno Unito (8,1%) e dalla Danimarca (2,2%). E quindi ad oggi, precisano gli esperti, "la fiducia complessiva nella valutazione", la sua affidabilità, "è bassa poiché le stime del vantaggio di crescita provengono solo da un Paese, gli Usa" per l'appunto. L'Oms e gli esperti del Tag-Ve raccomandano agli Stati membri di dare la priorità ad alcuni studi "per affrontare meglio le incertezze relative al vantaggio di crescita" di Kraken, alla capacità di "fuga dagli anticorpi" e alla "gravità".
La valutazione del rischio, spiega l'Oms in una nota, "sarà rivista regolarmente, man mano che vi saranno ulteriori evidenze e dati aggiuntivi". Gli esperti riepilogano le informazioni disponibili sulla variante Kraken e spiegano che "il vantaggio di crescita settimanale negli Usa, a livello nazionale ma con differenze regionali riportate, vede un aumento delle proporzioni dall'1% nella settimana 47 all'8% nella settimana 50 e un rapido incremento nella parte Nord-Est degli Usa".
Quanto alla fuga dagli anticorpi (affidabilità della valutazione moderata), il gruppo tecnico consultivo indica che XBB e i suoi discendenti, insieme alla famiglia BQ.1 e suoi sottolignaggi, "sono fino ad oggi le varianti più resistenti agli anticorpi". Dai test di neutralizzazione condotti finora, XBB.1.5 ha dimostrato di essere altrettanto immunoevasiva rispetto a XBB.1, la sottovariante Omicron con la più alta fuga immunitaria" ad oggi nota. Secondo questi dati, i sieri di persone vaccinate con tre dosi del prodotto cinese Coronavac che si sono poi infettate con le varianti Omicron BA.1, BA.5 o BF.7, e i sieri di vaccinati con 3 o 4 dosi di vaccino a mRna poi contagiati da Omicron 5 (BA.5), non inducono titoli di neutralizzazione elevati contro Kraken. "Attualmente non ci sono dati dal mondo reale sull'efficacia vaccinale contro malattie gravi o morte", aggiungono gli esperti.
Così come "non ci sono dati" sulla gravità di Kraken, le valutazioni su questo aspetto sono in corso. Ma, si evidenzia nel rapid risk assessment, "XBB.1.5 non porta alcuna mutazione nota per essere associata a un potenziale cambiamento nella gravità". Il gruppo tecnico dell'Oms suggerisce che venga portata avanti l'analisi del vantaggio di crescita da altri Paesi in cui è stato rilevato XBB.1.5 (1-3 settimane l'arco temporale), e che si proceda a test per inquadrare la capacità di neutralizzazione usando sieri umani rappresentativi delle comunità colpite e isolati di virus vivo XBB.1.5. Oltre a valutazioni comparative per rilevare eventuali cambiamenti negli indicatori di gravità.
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