Lampedusa presa d'assalto dagli sbarchi
Il sindaco Filippo Mannino: 'c'è un'emergenza umanitaria in corso e va affrontata in maniera differente'
"Sono circa 3000 gli sbarcati a Lampedusa in questi ultimi giorni, al momento non si registrano situazioni di tensione. Se già in questo periodo dell’anno gli arrivo sono così elevati è chiaro che ci si possa aspettare con la bella stagione degli arrivi in massa". Lo dice Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, commentando il nuovo arrivo di migranti nell'isola siciliana.
"L’auspicio è che vengano presi provvedimenti adeguati tali da evitare le costanti emergenze che si sono verificate negli ultimi anni con elevati momenti di tensione e scarse condizioni igieniche", conclude.
Lampedusa oggi respira. Le avverse condizioni del mare hanno fermato le ondate di sbarchi che a metà settimana aveva fatto toccare quota 3mila arrivi e ieri sono partiti i trasferimenti aerei di migranti per cercare alleggerire la pressione sull'hotspot che potrebbe ospitare circa 400 persone e in cui invece ce ne sono circa 2.700. "E' una calma apparente - dice il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino - Speriamo nel mare brutto per poter tirare il fiato ma dobbiamo renderci conto tutti che l'immigrazione non è più un problema solo di Lampedusa: c'è un'emergenza umanitaria in corso e va affrontata in maniera differente".
"Dal mese di ottobre continuiamo ad avere numeri che mi ricordano quelli della primavera araba - dice - ed è una condizione che riguarda anche il resto della Sicilia e le coste della Calabria. Non ci si può indignare soltanto quando ci sono tragedie come quella di Cutro e poi, appena cala l'attenzione mediatica, tutto passa nel dimenticatoio o si trasforma in bagarre elettorale. Sono passati 10 anni dalla strage del 3 ottobre, sono cambiati i governi, ma non è cambiato nulla. Davanti queste stragi bisogna avere il pudore di mettere da parte le polemiche e lavorare insieme".
Dal primo cittadino dell'isola al centro del Mediterraneo arriva l'ennesimo richiamo alle istituzioni, alla politica, all'Europa. Nel nuovo decreto migranti approvato dal governo, Mannino vede "scelte coraggiose che però - sottolinea -non devono essere fatte solo dall'Italia ma dall'Europa. Si parla di canali d'ingresso legali, di visti più veloci, di decreto flussi, ma sono tutte cose di cui si parla da anni. Bisogna decidere se queste persone devono o non devono partire - aggiunge - perché nel momento in cui si mettono in mare è chiaro che ce ne dobbiamo prendere cura. Noi siamo al centro del Mediterraneo e non possiamo fare altro che accoglierle ma poi bisogna occuparsene. C'è un'emergenza umanitaria in corso che va affrontata in maniera differente. Ma l'Europa è sorda, silente. Basta pensare che il testo unico dell'immigrazione è ancora la Bossi-Fini".
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