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Si chiude il G20 con la polemica russa

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Il ministro Lavrov sbeffeggia l'Occidente: 'non è riuscito a 'ucrainizzare' il vertice'. Energia e transizione i temi dominanti

I paesi occidentali non sono riusciti a "ucrainizzare" l'agenda del vertice del G20. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, a Nuova Delhi al posto del presidente Vladimir Putin. "Grazie ad una posizione consolidata del Sud del mondo a difesa dei suoi interessi legittimi, è stato possibile impedire in larga misura il successo del tentativo dell'Occidente di ucrainizzare nuovamente l'intera agenda a scapito della discussione sui problemi urgenti dei Paesi in via di sviluppo", ha affermato il capo della diplomazia di Mosca.

Poi, parlando della dichiarazione finale, Lavrov ha sostenuto che "la crisi ucraina viene citata, ma solo nel contesto della necessità di risolvere tutti i conflitti esistenti nel mondo e di risolverli in conformità con tutti gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite".

Il premier indiano Narendra Modi, al termine della terza sessione di lavori del vertice di Nuova Delhi, ha passato il testimone della presidenza del G20 al brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che ha ringraziato l'India per la sua guida "efficace" del gruppo. 

"I temi geopolitici" non dovrebbero sviare le discussioni del G20. E' il monito rivolto dal presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che il primo dicembre assumerà la guida del gruppo, in un riferimento ai difficili negoziati dei giorni scorsi sulla dichiarazione relativa all'Ucraina. "Non possiamo lasciare che le discussioni del G20 siano ostaggio delle questioni geopolitiche - ha detto Lula - Non abbiamo interesse a un G20 diviso, abbiamo bisogno di pace e cooperazione invece di conflitti".

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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