Lettera dei Talebani all’ONU: “Vogliamo parlare”
Il Ministero degli Esteri Talebano chiede ufficialmente all’ONU uno spazio nell’Assemblea Generale di New York
In un documento del Ministero degli Esteri dei talebani inviato al Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il nuovo governo dei talebani chiede, a nome “dell’Emirato islamico di Afghanistan”, di poter intervenire all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Le nuove autorità al potere in Afghanistan vorrebbero uno spazio nel quale far parlare il ministro degli esteri Amir Khan Muttaqi alle persone dell’assemblea.
Guterres ha sottoposto la lettera al Comitato delle credenziali per una valutazione. Il comitato ha il compito di valutare quali leader e autorità siano riconosciuti dall’ONU.
Secondo alcuni funzionari delle Nazioni Unite, il comitato non potrà deliberare in tempo per far partecipare Muttaqi all’Assemblea.
Le donne afghane
Nel frattempo, è intervenuto al Corriere della Sera un portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahed.
"Credo sia un mutuo interesse per noi e per voi europei avere le nostre rispettive ambasciate aperte.”, ha detto il portavoce.
Riguardo le donne afghane, Mujahed ha garantito che esse potranno studiare e lavorare, ma “Nel rispetto della legge islamica”.
“Dobbiamo garantire la loro sicurezza. Negli ultimi anni erano minacciate. Va però anche aggiunto che nei nostri ministeri dell’Educazione, Sanità e negli aeroporti le donne sono già tornate a lavorare. Dateci tempo e le cose si metteranno a posto", ha concluso.
Parole che a primo impatto potrebbero sembrare rassicuranti, ma non prive di ambiguità da sottolineare. Frasi come “dobbiamo creare i meccanismi necessari a proteggerle” nascondono insidie importanti, nelle quali può insinuarsi uno spettro preoccupante.
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