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Cresce la tensione al confine tra Russia e Ucraina

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Le repubbliche baltiche Lituania e Lettonia chiedono alla Ue maggiori sanzioni nei confronti di Putin.

Cresce la tensione al confine tra Russia e Ucraina, mentre le repubbliche baltiche chiedono alla Ue maggiori sanzioni nei confronti di Putin. 

In un attacco dal territorio ucraino sarebbe stata distrutta una struttura di un posto di frontiera russo senza fare vittime. Lo ha denunciato l'Fsb. "Il 21 febbraio alle 9.50 un proiettile di tipo non identificato, sparato dal territorio dell'Ucraina, ha completamente distrutto l'ufficio delle pattuglie di frontiera", ha fatto sapere l'Fsb secondo quanto riporta Sputnik, precisando che si tratta di una postazione "nella regione di Rostov, a circa 150 metri dal confine russo-ucraino".

Intanto nuove immagini satellitari raccolte da Maxar Technologies mostrano un intensificarsi delle attività delle unità russe dispiegate nelle zone di confine con l'Ucraina, con diverse unità che sembrano aver lasciato le basi per prendere posizione sul campo. I nuovi dispiegamenti di mezzi e truppe sono stati osservati a nord ovest di Belgorod e vicino a Soloi e Valuki, località russe a 35 chilometri dal confine.

Queste attività rappresentano un cambiamento di strategia del dispiegamento finora osservato con le immagini satellitari, sottolinea ancora Maxar, spiegando che ora la maggior parte delle unità di combattimento di Soloti si sono mosse e si vedono convogli di mezzi corazzati nell'area.

In tutto questo quadro, mentre la Ue continua a spingere per l'arte diplomatica, ci sono le repubbliche baltiche che chidono maggiore e immediata severità da parte del mondo occidentale. "Da parte della Lettonia chiederemo sanzioni alla Russia, perché quello che sta accadendo nel Donbass è chiaramente responsabilità della Russia. Anche la decisione di non ritirare le truppe dalla Bielorussia è un chiaro segnale che dalle parole dobbiamo passare ad iniziare a preparare qualche azione vera" dice Edgar Rinkevics, ministro degli Esteri della Lettonia, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.

"Anche se non credo che oggi potremo concordare sul pacchetto delle sanzioni, dobbiamo iniziare il processo politico e giuridico perché tutto sia pronto se le cose peggiorano davvero", conclude.

Il pacchetto di sanzioni che l'Ue sta preparando dovrebbe comprendere "fermare" il gasdotto transbaltico "Nord Stream 2, il settore finanziario, anche controlli alle esportazioni e fermare ogni trasferimento tecnologico, specialmente nelle merci a doppio uso", civile e militare,ribadisce Edgar Rinkevics.

"Non dobbiamo aspettare un attacco" militare della Russia all'Ucraina, Perché "l'Ucraina è già sotto attacco", sia "economicamente" che in altre forme, nel campo informatico. Il Paese subisce già "molta pressione" e "dobbiamo essere molto chiari" e "discutere di come rispondere a questo attacco, che sta già avvenendo" sottolinea il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, a Bruxelles a margine del Consiglio.

"Dobbiamo anche parlare della Bielorussia - aggiunge - ieri abbiamo saputo che l'esercito russo rimarrà in Bielorussia indefinitamente. Questo cambia la situazione", perché siamo di fronte ad una "occupazione molto lenta del territorio della Bielorussia" da parte della Russia. Pertanto, prosegue Landsbergis, "dobbiamo iniziare a discutere di come rispondere a questa situazione: parliamo solo di attacco militare, ma la Russia ha un enorme arsenale da usare, prima dell'attacco militare. Vediamo un grande aumento delle attività informatiche malevole in Ucraina: è già sotto attacco".

Per i rappresentanti degli Stati baltici, conclude, "è naturale essere i primi a parlare", perché "abbiamo un posto in prima fila e crediamo che l'attacco stia già avvenendo".

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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