La Russia non dividerà l'Europa
La reazione della Von der Leyen sulle iniziative di Putin: "Se Mosca attacca massicce sanzioni economiche e finanziarie"
Mentre si è in attesa lunedì 24 del dialogo tra i ministri degli esteri a Bruxelles e della novità delle costanti relazioni tra Usa e Urss ecco la reazione dei vertici del Parlamento europeo.
In Europa "non torneremo alla vecchia logica della competizione e delle sfere di influenza, quando interi Paesi venivano trattati come possedimenti o cortili di casa. Abbiamo intensi giorni di attività diplomatica, in vari formati, con e senza la Russia. La Russia ha fatto le sue proposte, noi abbiamo fatto le nostre, ed è positivo che dialoghiamo. Ma non accettiamo il tentativo della Russia di dividere l’Europa in sfere di influenza". Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando in videocollegamento con il World Economic Forum.
"Per noi - continua von der Leyen - i principi fondamentali della sicurezza europea restano validi. Riaffermiamo la solidarietà con l’Ucraina e con i partner europei che sono minacciati dalla Russia. E continuiamo a sostenere il principio fondamentale che l’Ucraina è libera di decidere, in quanto Stato sovrano. Per essere chiari: vogliamo questo dialogo, vogliamo che i conflitti vengano risolti negli organi che sono stati creati a questo fine. Ma se la situazione si deteriora, se ci sarà qualsiasi ulteriore attacco all’integrità territoriale dell’Ucraina, risponderemo con sanzioni economiche e finanziarie massicce. La comunità transatlantica su questo è salda".
"L’Ue è di gran lunga il maggior partner commerciale della Russia, e di gran lunga il maggior investitore. E sì, questa relazione commerciale per noi è importante, ma è molto più importante per la Russia. Speriamo che un attacco non accada, ma se avverrà, siamo preparati. Non dobbiamo mai dimenticare quanto segue: Russia ed Europa condividono la geografia, la cultura, la storia e vogliamo un futuro comune. Le nostre difficoltà non sono con la Russia e con il suo popolo, ma con le politiche pericolose del Cremlino. E’ il ritorno di schemi familiari, di comportamenti autocratici, che sottolineano l’antica verità: dove manca la fiducia, la forza e la coercizione non la possono sostituire", conclude.
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