Le mascherine servono ancora
Ormai sarebbe davvero strano se non avessimo imparato che in luoghi chiusi e affollati vi è particolare rischio di acquisire l'infezione da Sars-CoV2
"La decisione" sullo stop all'obbligo di mascherine al chiuso "ovviamente verrà presa dal Governo e in particolare peserà molto il parere del ministro Speranza". Ma "a titolo personale, dico che in determinate situazioni le mascherine servono e servono in maniera evidente". In particolare, "un contesto dove io personalmente credo che sia opportuno mantenerle è il trasporto pubblico e soprattutto i treni a lunga percorrenza, piuttosto che i viaggi in aereo". Ma anche i luoghi di lavoro rappresentano "un contesto dove una riflessione" sul tenere la mascherina "può essere fatta". Lo ha spiegato a Sky Tg24 Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.
"Ormai sarebbe davvero strano se non avessimo imparato che in luoghi chiusi e affollati vi è particolare rischio di acquisire l'infezione da Sars-CoV2", ha sottolineato l'esperto che insiste: "Soprattutto se tante persone continuano a risiedere in uno spazio chiuso", le mascherine servono. "Per quanto con la bella stagione chiaramente c'è la possibilità di aprire le finestre", che è un "fattore protettivo", ha ricordato, "almeno finché non arriverà il grande caldo".
Per evidenziare l'efficacia delle mascherine, Locatelli ha ricordato innanzitutto che "anche quest'inverno i casi di influenza sono stati decisamente molto molto minori rispetto ai casi del periodo pre-pandemia, salvo un 'picchetto' di casi fortunatamente contenuto e largamente concentrato nell'età pediatrica, proprio nel momento in cui si sono tolte le mascherine" e "questa è un'altra prova indiretta di quanto in generale" questi dispositivi "proteggano dai virus respiratori".
L'estate 2022 potrà essere vissuta con maggiore normalità rispetto al pericolo Covid-19, specie "perché la situazione climatica" della bella stagione "è favorevole. Del resto, sia il 2020 che il 2021 ci hanno documentato come la circolazione virale" di Sars-CoV-2 "si riduceva". Ed è successo appunto "anche nel 2020, anno in cui non c'era la protezione vaccinale". Dunque "è chiaro da questo punto di vista che la proiezione", anche "per quel che riguarda l'occupazione dei posti letto nelle aree mediche e nelle terapie intensive, è largamente favorevole". Lo ha sottolineato a Sky Tg24 Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.
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