Il decisionismo meloniano e l'arte del cazzeggio di Giambruno
La premier Giorgia Meloni chiude la love story col compagno dopo i fuorionda mandati da Striscia la notizia
Ah, l'amore. Tra la sanguinosa e irrisolta questione israeliana e il conflitto russo-ucraino, più la tristissima vicenda del calcio scommesse dei bimbi viziati della serie A italiana, ecco il benservito della premier Meloni al suo compagno. Con un post, come si usa oggi. L’antefatto, di nemmeno 24 ore, è cosa nota: Andrea Giambruno, conduttore televisivo a Mediaset, viene pescato a cazzeggiare con la redazione femminile del suo format e si lascia andare ad apprezzamenti, ammiccamenti, ricatti per instaurare mènage sessuali. Scrivo cazzeggio perché ci sono le risate, seppure qualcuna è forzata e imbarazzata, c'è il tono canzonatorio del giornalista ma qualcuno dello studio ‘avvisa’ Giambruno dei rischi di eventuali fuorionda in mano ad avversari politici o a 'Striscia la notizia' (dimenticando che è il fuoco amico che in guerra miete più vittime), seppure le esternazioni restano di dubbio gusto, perché reiterate e insistenti. Certo, Giambruno ride e cazzeggia in studio. Però, boh, forse dimentica il suo ruolo di professionista e chi è la compagna, con avvoltoi che volteggiano sempre nei paraggi, attirati anche dai suoi atteggiamenti leggeri, menefreghisti e superficiali. Ma non è questo il punto. Non mi interessa la parte pruriginosa, chi vive le redazioni sa che le distanze di comunicazione si accorciano, anche se poi l’arroganza dello scranno resta disgustosa e intollerabile. Mi interessano di più le reazioni umane di chi viene colpito a sua insaputa. Tipo, quelle della premier Giorgia Meloni. "La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme, per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto" scrive sui social il presidente del Consiglio. Quindi, la questione è seria, per lei non c’è cazzeggio, evidentemente, non è previsto dal suo codice. Così, ne esce da signora. Strappa gli applausi a tutti, destra, sinistra, centro, sopra e sotto. E si fa amiche per la pelle le donne. Figuriamoci, vedrete quante ciambelle di salvataggio, quante ancore di salvezza, quante spremute di solidarietà da parte di un genere che se la vedeva come un’avversaria politica ora la vede come una figura totemica con grande carattere (eufemismo elegante). Certo, non c’è solo miele nei primi commenti al suo post, c’è anche chi scrive che l’atteggiamento è da adolescente se ci si affida ai social per una questione sentimentale: sfugge, però, a quel qualcuno che tramite i social oggi si comunica in maniera istantanea e i profili ufficiali equivalgono a una comunicazione ufficiale che sancisce la verità di chi scrive.
Poi, la frecciata, sempre elegante, nel post scriptum del post: "Tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua". La premier non fa né sconti né prigionieri, non è indulgente nei confronti dell’ex compagno e padre di sua figlia, figuriamoci con chi la ‘ostacola’. Ora la premier agirà in versione caterpillar. L’Italia non potrà che giovarsene. Post scriptum: Ah, povero Giambruno. A lui la mia solidarietà per la sua posizione di uomo autolesionista sconfitto e ripudiato dal mondo intero, collezionista impenitente di gaffe continue e assortite. Non può che risalire da dove è sprofondato.
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