Metsola e Carfagna parlano di eroine ed educazione
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola: 'le donne meritano di vivere libere dalla paura'
Il 25 novembre, giornata dell'eliminazione della violenza sulle donne, "non si può fare a meno di pensare alle tante, troppe donne uccise, picchiate e abusate in tutto il mondo, forse perché hanno deciso di alzare la testa e lottare per i loro diritti". Lo ha detto in un'intervista a Tg2 Post la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, sottolineando che "queste guerriere sono la forza trainante per dare a tutte le donne la possibilità di emanciparsi: sono le nostre eroine, non dobbiamo mai dimenticarle".
"Le donne meritano di vivere libere dalla paura, non solo in Europa, ma ovunque nel mondo". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola al Tg2, parlando del caso di Giulia Cecchettin, uccisa dall'ex fidanzato. "Ai giovani, alle ragazze e ai ragazzi - è stato il messaggio di Metsola - voglio ripetere quello che ha urlato al mondo il papa di Giulia: l'amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore, l'amore vero non urla, non picchia e non uccide".
E poi la testimonianza di una ex ministro italiana. “Non siamo riusciti a salvare Giulia, abbiamo il dovere di proteggere tutte le altre. Tocca alla politica dare il segnale. Bisogna punire, certo. Ma occorre soprattutto salvare le vite”. Lo scrive sui social Mara Carfagna, presidente di Azione.
“Siamo tutti d’accordo che occorre partire dall’educazione al rispetto nelle scuole, perché è il primo vero antidoto a qualunque forma di violenza? Che ai ragazzi va insegnato l’assoluto disvalore di ogni atteggiamento aggressivo, di ogni pretesa di controllo o sottomissione, perché una fidanzata o una moglie non è una proprietà? E allora si agisca subito", prosegue.
"Con la collega Mariastella Gelmini lo abbiamo fatto nel 2009, quando da ministre per le Pari opportunità e dell’Istruzione sottoscrivemmo un protocollo d’intesa che ci consentì di entrare in tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado per trasformarle in palestre di tolleranza. Venne avviato un grande piano di sensibilizzazione e di informazione, poi purtroppo abbandonato dai governi successivi. Fu un grosso errore, lo vediamo oggi. Si recuperi quell’esperienza. E si approvi una legge. Ma facciamolo domani, non possiamo permetterci di perdere settimane o mesi. Noi ci siamo”, conclude Carfagna.
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