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Il mondo arabo a sostegno di Hamas

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Cresce caos e tensione nell'area palestinese: il Regno Unito invia navi da guerra nel mar Rosso mentre è gelo tra Usa e Israele

Un appello ai Paesi musulmani affinché sostengano Hamas con "le armi" è stato lanciato dal capo dell'Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, durante un intervento alla conferenza dell'Unione internazionale degli studiosi musulmani in corso a Doha. "Il ruolo della nazione musulmana è importante" ed "è arrivato il momento di sostenere la resistenza con le armi, perché questa è la battaglia di Al-Aqsa e non solo la battaglia del popolo palestinese", ha dichiarato Haniyeh, riferendosi alla moschea che si trova a Gerusalemme e che è il terzo luogo più sacro dell'Islam.Nel corso della conferenza a Doha, Haniyeh ha detto che "Israele non è riuscita a raggiungere nessuno dei suoi obiettivi" dopo più di cento giorni di guerra. L'unico risultato è quello di aver rivelato "con i massacri perpetrati la sua faccia sanguinosa e assassina al mondo intero". L'assalto dello scorso 7 ottobre, si è giustificato, è stata una reazione "al tentativo di marginalizzare la causa palestinese". "Paesi nel mondo fanno arrivare armi in Israele, è arrivato il momento che i Paesi musulmani sostengano la resistenza con armi perché questa non è solo la battaglia dei palestinesi", ha precisato.

Intanto il Regno Unito invierà una nuova nave da guerra, la Hms Richmond, nel Mar Rosso per far fronte alla minaccia degli Houthi, la milizia sostenuta dall'Iran nello Yemen. La nave si unirà alla nave da guerra britannica Hms Diamond e alla nave Hms Lancaster che sono già operative nella regione per proteggere le navi commerciali. "Chiediamo agli Houthi sostenuti dall'Iran di cessare immediatamente questi attacchi. Gli Houthi si assumeranno la responsabilità e le conseguenze se ignoreranno questi avvertimenti", ha sottolinea il segretario alla Difesa britannico, Grant Shapps secondo quanto riferisce il 'Daily Mail'.

Tutte iniziative successive al teso incontro che si è svolto ieri, col lungo faccia a faccia di fra il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il segretario di Stato americano Antony Blinken è stato piuttosto "teso". Lo afferma l'emittente israeliana Channel 12, secondo la quale si sta allargando il divario di opinione sulla guerra fra Israele e Stati Uniti e Washington sta perdendo la pazienza.

Dopo l'incontro, l'ufficio di Netanyahu non ha diffuso il consueto comunicato sui contenuti del colloquio in quello che, secondo Times of Israel, potrebbe essere un segnale del disaccordo fra i due interlocutori.

11 Gennaio
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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