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Il terrore vero resta la follia di Putin

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L'ex ministro degli estri russo e Stoltenberg analizzano l'ultimo stadio del premier Putin

"Il terrore è l'unica cosa rimasta" a Putin, "così come per ogni altro miserabile terrorista del mondo". A dirlo alla Cnn è l'ex ministro degli Esteri russo dei primi anni novanta Andrei Kozyrev. Secondo il diplomatico, che da anni vive negli Stati Uniti, il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato gli attacchi contro i civili ucraini "perché è disperato, a causa dei suoi calcoli sbagliati". Kozyrev è comunque convinto che, malgrado le minacce, il leader del Cremlino non ricorrerà all'arma nucleare perché non vuole "suicidarsi".

Putin, spiega, ha fatto tre errori: pensava di poter sconfiggere l'Ucraina in tre giorni e che l'occidente non avrebbe aiutato Kiev. Inoltre "ha portato la guerra un casa annunciando la mobilitazione". "E' disperato e torna a quello che ora sta facendo: intimidazioni, ovvero la minaccia di armi nucleari, che non userà, e azioni di terrore in Ucraina e in Russia", sottolinea il diplomatico. Kozyrev non pensa che Putin userà armi nucleari: "è un essere umano, quindi non vuole suicidarsi con le armi nucleari strategiche".

 

Il presidente russo Vladimir Putin "sta fallendo in Ucraina. I tentativi di annessione" di alcune province, "la mobilitazione parziale" dei riservisti e la "sfrenata retorica nucleare" rappresentano "l'escalation più significativa dall'inizio della guerra" e non sono altro che "il segno che questa guerra non sta andando come previsto" da Mosca. Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles, alla vigilia della ministeriale Difesa dell'Alleanza atlantica.

"Quello che abbiamo visto ieri - prosegue - è un segno di debolezza. Stanno perdendo sul campo di battaglia", non hanno "alternative", e quindi "rispondono con attacchi indiscriminati sui civili. Perdono terreno e devono ricorrere al lancio di missili contro obiettivi civili", conclude. 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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