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Platì e quell'Italia che è fuori dal mondo

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Il governatore Occhiuto dichiara zona rossa il paese: "Non vaccinarsi è una libera scelta, che giudico irresponsabile, ma questa libera scelta ha delle conseguenze"

C'è un paese in Calabria, Platì, provincia di Reggio Calabria, che salirà a breve alle cronache nazionali. Perché il governatore calabrese Occhiuto non ha speso parole al miele, è andato dritto al sodo: 'chiudetelo per manifesto pensiero No-vax', questa la sintesi del suo intervento politico dopo essersi recato personalmente nel civettuolo centro di 3mila anime, aver provato a sensibilizzare gli abitanti e aver aperto un centro hub apposito per le vaccinazioni contro il Covid. Solo che il male di questa cittadina che alterna le dimissioni di un sindaco con lo scioglimento del consiglio comunale per condizionamenti mafiosi come se stesse cambiandosi un vestito è che la gente non vuole proprio saperne di vaccinarsi, come se ci fosse una rassegnazione atavica, come se non esistesse la pandemia da Covid ma una endemia intrisa di lassismo, apatia, disillusione che va oltre i contagi, che travalica la ripresa in nome del Pnrr, che non tiene conto del domani, vivendo una vita sospesa. 

"In Calabria ho fatto la ‘zona rossa’ solo a Platì, un Comune che ha meno del 30% dei vaccinati. Qualche settimana fa sono andato in questa cittadina reggina, ho fatto aprire un centro vaccinale ed ho detto agli abitanti: vaccinatevi o vi metto in ‘zona rossa’. Il primo giorno si sono vaccinati in 40, il secondo in 20, poi sempre meno. E adesso sono in ‘zona rossa’, e resteranno a casa" ha dichiarato Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervistato all’interno di "24 Mattino", su Radio 24. "Sono contrario ad ogni restrizione di libertà per i vaccinati – ha aggiunto -, abbiamo chiesto agli italiani e ai calabresi di vaccinarsi, e chi sceglie la scienza non può pagare per i comportamenti altrui. Non vaccinarsi è una libera scelta, che giudico irresponsabile, ma questa libera scelta ha delle conseguenze. Per questo ho chiesto al governo la possibilità di fare un lockdown selettivo per i no vax".

"La Calabria - ha concluso - è una Regione che ha la sanità commissariata, quindi evidentemente abbiamo problemi superiori rispetto ad altre realtà. E la pressione sulla rete ospedaliera sta aumentando in queste settimane soprattutto per ricoveri che interessano coloro che non si sono vaccinati. Non possiamo correre rischi a causa di una minoranza: i non vaccinati stiano a casa".

2 anni fa
Autore
Gian Luca Campagna

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