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Prove di disgelo tra Nicaragua e Usa

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Liberati 222 prigionieri da Managua per arrivare a Washington. La mossa di Ortega approvata dal segretario Blinken

Il Nicaragua ha liberato 222 prigionieri politici e li ha inviati negli Stati Uniti, con una mossa che il segretario di Stato, Antony Blinken, ha definito "un passo costruttivo" per affrontare la questione dei diritti umani e migliorare le relazioni tra i due Paesi.

"Gli Stati Uniti accolgono le 222 persone che erano state imprigionate dal governo del Nicaragua per esercitare le loro libertà fondamentali ed hanno subito ingiuste detenzioni", ha dichiarato Blinken dopo l'arrivo oggi a Washington dei giornalisti, studenti, esponenti della società civile e leader politici rilasciati dal governo di Daniel Ortega.

"Il rilascio di queste persone, tra le quali c'e' un cittadino americano, costituisce un passo costruttivo per affrontare gli abusi dei diritti umani nel Paese ed aprire la porta ad un ulteriore dialogo tra Usa e Nicaragua", ha aggiunto il segretario di Stato, spiegando che l'operazione è "il frutto di un'azione concertata della diplomazia americana". Il dipartimento di Stato non ha fornito ulteriori dettagli sull'operazione che ha portato al rilascio di massa.

Anche la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, ha espresso soddisfazione per il rilascio dei 222 prigionieri politici "detenuti arbitrariamente in Nicaragua" tra i quali vi sono "due nostre concittadine, Jeannine Horvilleur Cuadra e Ana Carolina Álvarez Horvilleur". Colonna ha ricordato gli sforzi fatti dalla diplomazia francese per liberarli ed ha ringraziato Washington "per il suo impegno per questo risultato positivo".

"Ribadisco - ha aggiunto la ministra - la richiesta della Francia per il ritorno dello stato di diritto in Nicaragua, la liberazione immediata degli altri detenuti arbitrariamente, compreso il vescovo Rolando Alvares e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali".

Nel dare notizia della liberazione dei 222, il governo del Nicaragua li ha dichiarati "traditori della patria" ordinandone "la deportazione immediata" negli Stati Uniti, secondo una sentenza del tribunale d'appello di Managua che li ha condannati per atti contro l'indipendenza e la sovranità del Nicaragua, per 'incitamento' alla violenza, terrorismo ed azioni per la "destabilizzazione economica".

1 anno fa
Autore
Pasquale Lattarulo

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