Con pandemia crescono le diseguaglianze sociali
Il 40% ritiene giusta la società mentre una percentuale simile si ritiene vittima di ingiustizia sociale
Cresce tra gli italiani la rabbia per le ingiustizie sociali nel Paese. E' quanto emerge da un sondaggio su ‘Merito, diversità, giustizia sociale’ presentato in occasione del Festival internazionale dell’economia da oggi a sabato in corso a Torino. In particolare, quasi 7 italiani su 10 sono arrabbiati e convinti che il Covid abbia contribuito a peggiorare la situazione creando nuove disuguaglianze. Solo il 40% ritiene giusta la società mentre una percentuale simile si ritiene vittima di ingiustizia sociale. Inoltre, la metà crede che altri stati europei abbiano società più eque. Dal sondaggio, poi, emerge che la frattura che si è accentuata maggiormente è tra quella tra chi lavora in settori che non hanno subito interruzioni e chi è stato colpito dalle restrizioni. E' proprio sulle diseguaglianze si è concentrata una delle riflessioni dell’economista Tito Boeri in occasione e dell’inaugurazione del Festival. "In Italia - ha osservato - oggi c'è una profonda indignazione per le diseguaglianze, viste come più forti di quelle presenti in altri Paesi. Sono diverse da quelle a cui eravamo abituati, riguardano anche la salute, la condizione abitativa, il livello di apprendimento come eredità negativa della crisi pandemica e della chiusura delle scuole".
"Queste diseguaglianze - ha proseguito - vengono tollerate solo nella misura in cui riflettono differenze nel merito e nell'impegno, ma gli italiani le attribuiscono a favoritismi, fortuna, circostanze che non condividono, e quindi la società è considerata ingiusta. Le difficoltà di questo periodo con lo choc della recrudescenza dell'inflazione e della guerra in Ucraina possono mettere a dura prova il tessuto sociale. Per questo è importante andare a fondo per rimuovere le sorgenti delle diseguaglianze", ha detto ancora Boeri.
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