Spari nella notte a Caivano: come reagire?
La denuncia di Don Patriciello dopo la provocazione della malavita. Come portare la cultura della legalità?
I carabinieri sono intervenuti la notte scorsa in viale delle Margherite, a Caivano, per l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Ignoti avrebbero esploso 19 colpi, di due differenti calibri. Al momento non risultano danni a cose o feriti. Indagini in corso per chiarire dinamica e individuare i responsabili a cura dei Carabinieri della compagnia di Caivano.
''Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore. Abbraccio tutti. I bambini e i vecchi. I giovani e i malati. Un abbraccio grande agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine. Stamattina si ricomincia. Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze. Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare. Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza. Resta con noi, Signore. Resta con noi''. E' quanto si legge in un post su Facebook di padre Maurizio Patriciello.
“‘E voi che avete criticato l’intervento del governo e delle forze dell’ordine, vergognatevi’. Basterebbero queste inequivocabili parole scritte oggi da Don Patriciello dopo una notte, l’ennesima, di spari nel Parco Verde di Caivano, per stendere un velo pietoso su di una sinistra ciarliera che ha aperto uno scontro politico anche sulla formulazione del Dl Caivano voluto dal governo Meloni, criticando e ritenendo inutile l’operazione di polizia di qualche giorno fa. Ma si sa, la sinistra, soprattutto quella di oggi, non conosce vergogna, cavalca il disagio sociale e tifa contro l’Italia solamente per meri fini elettorali. La situazione a Caivano resta molto delicata e solo con ulteriori interventi radicali sul territorio sarà possibile cambiare, o quantomeno migliorare, un contesto difficile, abbandonato per troppo tempo dalla politica. In primis proprio dalla sinistra”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.
Lo Stato dovrebbe portare la cultura della legalità o soltanto la cultura? Portare la bellezza dei libri, del teatro, del cinema, della musica può servire? Può essere un deterrente portare in un posto bruto la cultura della bellezza?
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