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L'Ue vara sesto pacchetto sanzioni. Ma cosa accadrà?

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Comprende un embargo graduale sulle importazioni di petrolio da Mosca, con un'eccezione per il greggio che viene trasportato in Europa via oleodotto

La Commissione Europea si "rallegra" dell'adozione da parte del Consiglio del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, proposto quasi un mese fa, che comprende un embargo graduale sulle importazioni di petrolio da Mosca, con un'eccezione per il greggio che viene trasportato in Europa via oleodotto. L'embargo, quando sarà attuato completamente, coprirà comunque il 90% delle attuali importazioni di petrolio nell'Ue dalla Russia. Nel 2021, l'Ue ha importato dalla Russia petrolio greggio per 48 mld di euro e prodotti raffinati per 23 mld.

Le sanzioni prevedono un 'phasing out' delle importazioni di petrolio pensato per minimizzare l'impatto sui prezzi, che sono già altissimi: il barile di Brent quota poco sotto i 117 dollari, quando un anno fa era intorno a quota 70 dollari, e i prezzi alla pompa dei carburanti stanno risalendo rapidamente. Per il petrolio che viene trasportato via mare, le transazioni sui mercati spot e l'esecuzione dei contratti in essere saranno consentite per sei mesi dopo l'entrata in vigore delle sanzioni, che avverrà alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (stasera o domani). Per i prodotti raffinati, saranno consentite per otto mesi dopo l'entrata in vigore, quindi fino all'inizio di febbraio 2023.

Gli Stati membri che sono particolarmente dipendenti dalla Russia per le forniture di petrolio (Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, tutti senza accesso al mare) beneficeranno di un'esenzione temporanea per il petrolio trasportato via tubo (in particolare il ramo sud dell'oleodotto Druzhba, visto che gli Stati che si alimentano tramite il ramo nord, Germania e Polonia, rinunceranno ad utilizzarlo). Gli Stati membri dovrebbero poi ridiscutere di questa esenzione, a tempo debito. E' previsto però, per evitare distorsioni della concorrenza, il divieto per i Paesi che beneficiano dell'esenzione di rivendere il greggio e i prodotti raffinati ad altri Stati Ue o a Paesi terzi.

In aggiunta, è stata concessa una deroga specifica per la Bulgaria, affacciata sul Mar Nero, che potrà continuare ad importare greggio e prodotti raffinati via mare fino alla fine del 2024. In aggiunta, la Croazia potrà autorizzare fino alla fine del 2023 l'importazione di gasolio da vuoto dalla Russia, che serve a far funzionare le raffinerie. L'Ue allunga anche la lista dei soggetti sanzionati, comprendendo alti ufficiali russi che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e che sono responsabili dell'assedio "inumano" alla città di Mariupol. Vengono colpite entità attive nel settore della difesa, o che producono equipaggiamenti e software usati nell'aggressione russa all'Ucraina. Sono inclusi tra i soggetti sanzionati (congelamento di beni e divieto di viaggio nell'Ue) politici, propagandisti e uomini d'affari, e individui con stretti legami con il Cremlino, inclusa Alina Kabaeva, considerata l'attuale compagna di Vladimir Putin, che ha divorziato da Lyudmila Ocheretnaya nel 2013. Come chiesto dall'Ungheria, non è incluso nella lista il patriarca ortodosso Kirill.

Per quanto riguarda i servizi di trasporto del petrolio, dopo un periodo di transizione di sei mesi gli operatori Ue non potranno assicurare né finanziare il trasporto, specie marittimo, di petrolio a Paesi terzi. Ciò dovrebbe rendere particolarmente difficile per la Russia continuare ad esportare il suo petrolio greggio e raffinato nel resto del mondo, dato che gli operatori Ue sono importanti fornitori di questi servizi, come l'assicurazione e la riassicurazione, che sono altamente specializzati.

Il pacchetto prevede poi una serie di misure economiche e finanziarie. Vengono disconnesse da Swift altre tre banche, tra cui Sberbank, la prima banca russa, e una banca bielorussa. Secondo la Commissione si tratta di banche fondamentali per il sistema finanziario russo, che verrà ulteriormente isolato dal sistema finanziario globale. Le misure riguardanti i trust sono state affinate: sono previste eccezioni per scopi umanitari o per la società civile. Viene vietata la fornitura di alcuni servizi altamente specializzati, come la revisione contabile, la consulenza fiscale, le consulenze, i servizi di pubbliche relazioni e altri servizi al governo russo e alle persone giuridiche con sede in Russia.

Dopo il divieto di trasmettere nell'Ue inflitto a Russia Today e Sputnik, vengono sospesi i servizi di altri tre media russi: Rossiya Rtr/Rtr Planeta, Rossyia 24/Russia 24 e Tv Centre International. Le tre emittenti sono considerate organi di disinformazione del Cremlino, che diffondono propaganda russa nell'Ue e in Ucraina, e sono già state bandite da alcuni Paesi Ue. Ora vengono bandite le loro trasmissioni in tutta l'Unione, attraverso qualsiasi canale. E' proibito anche pubblicizzare i servizi forniti dalle emittenti messe al bando.

Il pacchetto include ulteriori restrizioni all'export: la lista delle merci vietate viene allungata, includendo prodotti chimici che possono essere utilizzati per fabbricare armi chimiche, già vietati dal 2013 per l'esportazione in Siria. In più viene allungata la lista dei soggetti sanzionati legati al complesso militare-industriale della Russia. Si tratta di persone, fisiche e giuridiche, coinvolte in vari settori, come l'elettronica, le comunicazioni, gli armamenti, la cantieristica, l'ingegneristica e la ricerca scientifica. In questo modo l'Ue si allinea agli Usa, e altri Paesi dovrebbero seguire. Regno Unito e Corea del Sud vengono aggiunti nell'allegato ai Paesi che hanno adottato "significative" restrizioni all'export verso la Russia. Viene infine ampliata di molto la lista delle entità bielorusse (da 1 a 25), legate all'autorizzazione alla vendita, alla fornitura e al trasferimento di merci e tecnologie a doppio uso, civile e militare, come pure beni e tecnologie che possono contribuire a sviluppare il settore difesa della Bielorussia.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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