L'Italia alza l'alert sul terrorismo
Il ministro dell'interno Piantedosi punta il dito sulle storie di mancata integrazione come conseguenza di atti terroristici
"Anche per la storia del nostro sistema, sia degli apparati d'intelligence che delle forze di Polizia, abbiamo una capacità di controllo il più capillare possibile rispetto a quelle che sono le presenze ostili sul nostro territorio, quindi io mi sento di rassicurare da questo punto di vista". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenuto questa sera a 'Diritto e Rovescio' su Rete4.
"Talvolta sono arrivate delle persone che poi hanno subito dei processi di radicalizzazione sul territorio europeo. Da questo a dire che l'immigrazione porti all'ingresso dei terroristi ci passa".
"Tuttavia - ha spiegato il ministro - è vero che l'immigrazione l'abbiamo vissuta in questi anni in Europa, con difficoltà anche a controllarla nei numeri, nell'accoglienza, nell'integrazione; questo perché spesso abbiamo concentrato la discussione pubblica su numero di arrivi e prima accoglienza, ma non sempre sui processi d'intergrazione che poi portano a processi di emarginazione ed esclusione, che poi ci portano a storie come quella del terrorista belga", ha concluso Piantedosi .
"Talvolta sono arrivate delle persone che poi hanno subito dei processi di radicalizzazione sul territorio europeo. Da questo a dire che l'immigrazione porti all'ingresso dei terroristi ci passa" continua il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.
"Tuttavia - ha spiegato il ministro - è vero che l'immigrazione l'abbiamo vissuta in questi anni in Europa, con difficoltà anche a controllarla nei numeri, nell'accoglienza, nell'integrazione; questo perché spesso abbiamo concentrato la discussione pubblica su numero di arrivi e prima accoglienza, ma non sempre sui processi d'intergrazione che poi portano a processi di emarginazione ed esclusione, che poi ci portano a storie come quella del terrorista belga", ha concluso Piantedosi .
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