Le Ong, i loro interventi e gli intralci agli Stati
Il ministro Piantedosi torna sulle polemiche delle navi che salvano vite in mare, 'ma che non rispettano le procedure'
''È evidente che, se le ong agiscono sistematicamente in modo autonomo, diminuisce la capacità dello Stato di area Sar di dirigere e condurre a buon fine l'operazione di salvataggio''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nell'informativa al Senato sulla gestione dei flussi migratori.
''Se poi, come avvenuto nei casi di specie, le navi ong si dirigono verso i porti di uno Stato diverso da quello responsabile del coordinamento nell'area Sar senza osservare le procedure previste e in violazione delle leggi nazionali dello Stato costiero in materia di immigrazione, è legittimo considerare il transito di tali navi quale passaggio non inoffensivo, proprio ai sensi di quell'articolo 19 della Convenzione Unclos molto spesso invocata'', ha aggiunto.
''Sebbene sia indubitabile che l'operazione di salvataggio si concluda solo quando l'incolumità dei naufraghi non è più in pericolo e le loro esigenze di base sono soddisfatte e che la normativa internazionale non individui la nave intervenuta, di per sé, come luogo sicuro, le linee guida dell'Organizzazione internazionale marittima onusiana (Imo) affermano che le navi 'possono essere considerati luoghi sicuri temporanei qualora esse siano in grado di ospitare in sicurezza i sopravvissuti'''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nell'informativa al Senato parlando delle navi delle ong.
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