Il futuro di Israele? Con l'altro
Il card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, è realista: "nessuno andrà via. Giusto tendere la mano oltre la barricata"
“Dobbiamo ribaltare la pietra, uscire dai sepolcri e avere con gli altri gesti di amore, di incontro, di amicizia. Anche con chi è dall’altra parte della barricata”. Lo ha detto il card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, intervenendo a ‘Mezz’ora in più' su Rai3 intervistato da Monica Maggioni.
“La barricata c’è. I tempi saranno lunghi non bisogna farsi illusioni ma sia gli uni che gli altri resteranno qui . Il nostro futuro è con l’altro. Sembra retorica ma dobbiamo avere il coraggio di dirlo”, ha osservato. Pizzaballa ha poi ricordato che quest’anno i permessi concessi ai cristiani, che vivono fuori da Gerusalemme, per prendere parte ai riti pasquali sono inferiori. “Le autorizzazioni - ha detto - sono state promesse però finora c’è sempre qualche inghippo. Alla fine arriveranno all’ ultimo minuto ma questo anno sono ridotti . Si parla di 2 mila permessi, non di più. Nonostante le nostre insistenze”.
“E’ un dato di fatto che negli ultimi anni gli Usa si stanno sempre più disimpegnando dal loro ruolo classico in tutto il Medio Oriente e in questa guerra e’ ancora più evidente che gli Stati Uniti ci sono ma non sono più determinanti come in passato”.
Un messaggio chiaro. "E’ un problema perché prima facevano un po’ da poliziotto, ora questa figura non c’è. Viviamo una situazione di transizione molto lunga e molto dolorosa”, ha osservato. Pizzaballa ha inoltre ribadito che nella Striscia di Gaza la popolazione soffre la fame: “Alcuni negano che siamo alla fame nella Striscia di Gaza ma è la realtà da quel che capiamo. Sono arrivati un po’ di camion in più ultimamente ma è sempre poca cosa rispetto ai due milioni di persone private di tutto”.
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