Le elezioni russe un'autentica farsa
Il ‘pope’ ortodosso in Italia Zelinsky denuncia: , ‘altro che elezioni, sono una farsa; le lotte 'partigiane' anti-Putin non cambieranno la realtà
“Queste non sono elezioni, sono spettacolo. Anzi, una farsa”. Lo sottolinea Vladimir Zelinskij, sacerdote ortodosso in Italia dal 1991 autore di numerose pubblicazioni, alla vigilia delle elezioni in Russia dall’esito più che scontato. Il sacerdote ortodosso dice che anche le iniziative di protesta, come le lotte ‘partigiane’ anti-Putin, non avranno la forza di modificare la situazione: “Queste lotte partigiane non sono una minaccia seria. Con Prigozin la minaccia c’era ma queste manifestazioni di protesta non sposteranno la realtà”.
La moglie di Navalny, con un video su YouTube, ha invitato i russi a boicottare le elezioni usando il voto contro Putin. “In Russia - fa notare il ‘pope’ ortodosso - tutta l’informazione è nelle mani dello Stato. Non c’è alcuna libertà. Inoltre, cosa non secondaria, non tutta la popolazione ha internet. Putin è sostenuto da una parte abbastanza importante della popolazione. In Russia Il sentimento nazionale è più forte del sentimento populista”.
Un erede di Navalny, il più forte degli oppositori di Putin morto in carcere, come dice il sacerdote ortodosso, non si vede all’orizzonte. Non c’è nessuna via di uscita? “La via di uscita esiste sempre, il tempo cura tutto”, osserva.
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