Processo Zaki: 2 minuti che valgono 2 mesi in carcere per Patrick

“Si torna in aula il 7 dicembre. Per Patrick altri mesi di sofferenza e di attesa. La campagna per liberarlo continua. Proprio ora è in corso un presidio di fronte all’ambasciata d’Egitto” scrive Amnesty International su Twitter dopo l’udienza di oggi del processo a Patrick Zaki. Il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury ha parlato di rinvio “che sa di punizione”.

Secondo alcune fonti della Ong con la quale collaborava Zaki, Egyptian Initiative for Personal Rights, il rinvio dell'udienza al 7 dicembre è stato operato per "permettere ai legali dello studente di ottenere una copia degli atti e preparare la difesa”.  Le fonti hanno affermato che l’udienza a Zaki, con il ragazzo presente insieme ai rappresentanti delle ambasciate di italia e Canada, sarebbe durata “un paio di minuti”.
Due minuti che valgono a Patrick altri due mesi in carcere.

Zaki è in carcere in Egitto dal 7 febbraio del 2020, quando è stato fermato dalle autorità egiziane con l’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale e diffusione di notizie false. Come riporta AdnKronos, l’udienza di questi giorni trattava, in particolare, dell’accusa per gli articoli scritti per il sito libanese “Daraj”, per i quali Zaki rischia 25 anni di carcere.

Gli attivisti che curano la pagina Facebook hanno espresso preoccupazione, che aumenta "ad ogni rinnovo e prolungamento della detenzione". Gli attivisti ritengono chiaro il fatto che "lo scopo delle autorità egiziane è che Patrick passi il più a lungo possibile in prigione senza alcuna base legale". "Anche se il periodo della sua detenzione preventiva (due anni dalla data del suo arresto secondo la legge egiziana) scadrà tra 4 mesi, crediamo che le autorità egiziane si rifiuteranno di rilasciare Patrick immediatamente a febbraio 2022, oppure lo condanneranno per prolungare ancora la sua detenzione." hanno concluso nel post Facebook.