Le meritate vacanze al mare della prof assenteista

Si difende dicendo che la vicenda è surreale. La prof di storia e filosofia che è stata giudicata dalla Cassazione inadeguata a insegnare non ci sta. Gli ermellini l’hanno definita come dotata di “inettitudine permanente e assoluta”, sebbene lei, Cinzia Paolina De Lio, originaria di Reggio Calabria ma una vita (si fa per dire) nelle aule di Veneto e Friuli Venezia Giulia, si sia sempre appellata alla “libertà di insegnamento”, di sicuro infarcita di amena originalità. Eppure i numeri non mentono: in 24 anni la prof (non) in carriera ha dato forfait per un ventennio e in quei momenti in cui è salita in cattedra c’è stata una ridda di proteste da parte di studenti e famiglie, avvalorate da conseguenti ispezioni ministeriali, perché “impreparata” e “confusa” durante le lezioni, “disattenta” nelle interrogazioni, ancora “imprecisa” nel pianificare i programmi e “casuale” nell’assegnazione dei voti. Insomma, un disastro scolastico al contrario. La prof insiste, dicendo che la verità emergerà, che vanta tre lauree e una sfilza di corsi e attestati, ma riesce difficile credere a un complotto su di lei. Magari saprà fare altro, piuttosto che trasmettere sapere. Boh, forse c’è davvero tanta teoria e forse poca pratica in questa storia. Certo, non siamo nati per giudicare, però difficilmente crediamo alle allucinazioni collettive in tempi e luoghi differenti. Con i giornalisti di Repubblica la prof parla appena, “ora sono al mare” taglia corto. Eh, magari si starà godendo le meritate vacanze estive.